Politica
14 Gennaio 2018
Il capogruppo regionale del Carroccio interviene dopo le segnalazioni che hanno rilanciato l’allarme per il bracconaggio nella zona di Argenta e nell’Oasi Campotto

Alan Fabbri (Ln): “Pesca di frodo, con la Lega al governo pene più severe”

di Redazione | 2 min

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“Quella contro i pescatori di frodo è una guerra aperta: solo con la Lega al governo riusciremo a vincerla. La fauna ittica deve diventare patrimonio di Stato e il bracconaggio deve essere riconosciuto come reato. Solo così si possono davvero tutelare ambiente ed economia locale”. Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna interviene dopo le segnalazioni dei giorni scorsi, che hanno rilanciato l’allarme per la pesca di frodo nella zona di Argenta e nell’Oasi Campotto.

“Da tempo la Lega è impegnata nel combattere il grave fenomeno dei pescatori di frodo. Durante l’anno appena terminato, grazie anche a uno sforzo condiviso tra forze politiche, compiuto nel nome della lotta ai pescatori di frodo che rovinano le nostre acque e infestano la nostra terra, siamo riusciti ad approvare la nuova legge regionale per la tutela della fauna ittica. Ora nella nostra regione per chi agisce illegalmente, oltre alle sanzioni amministrative, sono previsti il sequestro del pescato e dei veicoli con cui viene trasportato abusivamente, il divieto di trasporto notturno e la possibilità di istituire dei periodi di fermo. Ma il fenomeno del bracconaggio, come dimostrano le segnalazioni dei giorni scorsi, è ancora lontano dall’essere sconfitto”, spiega Fabbri.

“Il bracconaggio e la pesca di frodo insieme alla vendita dei prodotti illegali sono attività criminali in forte espansione e in mano a bande organizzate, quasi sempre di nazionalità rumena. E come tali vanno trattate: prevedendo pene più severe che devono essere istituite a livello nazionale e applicando il principio della certezza della pena. Le sanzioni e i sequestri non bastano: i bracconieri vanno trattati come veri delinquenti”, continua Fabbri.

“Come sa bene chi vive nei nostri territori, o nella tante altre zone d’Italia dove la risorsa ittica è fondamentale per l’indotto, l’impoverimento delle nostre acque, in termini di pescato è un fatto grave che rovina l’ambiente e danneggia le economie locali. Per questo, va inquadrato come  problema nazionale contro il quale bisogna dotarsi di strumenti legislativi adeguati”, prosegue il capogruppo. “Se la Lega sarà al governo la questione verrà affrontata alla radice: la fauna ittica verrà dichiarata patrimonio dello Stato e questo permetterà di inasprire le pene e di trattare le violazioni in ambito penale. Considerando ogni abuso, ogni pesca di frodo e ogni smercio di pescato illegale per quello che è: un danno gravissimo ad una ambiente produttivo tipico dell’Italia, per il quale può essere previsto anche il carcere”.

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