Lagosanto
18 Ottobre 2017
La situazione di pericolo è stata segnalata nelle ultime settimane da più cittadini a chi ha in carico i richiedenti asilo della zona

Codigoro-Lagosanto, migranti a piedi nel buio

di Redazione | 2 min

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(archivio)

di Giuseppe Malatesta

Codigoro. A piedi o in bici sulle strade extraurbane, di giorno o di notte con qualsiasi condizione meteo e di luce: un’abitudine – e in questo caso principalmente una necessità – dei richiedenti asilo ospitati nelle case di accoglienza e negli alloggi privati sparsi tra i centri abitati principali tra Codigoro e Lagosanto.

Nulla di anomalo, se non fosse che le strade in questione – come la Sp 53 o la Sp 15, tratti a percorrenza veloce, non rettilinee, con accessi privati e segnaletica orizzontale non sempre impeccabile – sono percorse quotidianamente da un gran numero di veicoli, con automobilisti che soprattutto nelle ore di buio o in presenza di fitta nebbia si accorgono a malapena all’ultimo della presenza dei ragazzi a bordo strada.

La situazione di pericolo è stata segnalata nelle ultime settimane da più cittadini a chi ha in carico i ragazzi della zona, la cooperativa Camelot se non direttamente Asp. Il suggerimento, teso ad evitare incidenti irreparabili, è quantomeno quello dell’utilizzo di indumenti catarifrangenti.

“A tutti i beneficiari che entrano nei progetti di accoglienza della cooperativa – ci fa sapere a riguardo Camelot – viene fornito un kit di ingresso che comprende un gilet catarifrangente e due luci da posizionare davanti e dietro la bicicletta (anche questa fornita in comodato, ndr).

“Al momento della consegna dei dispositivi di sicurezza, gli operatori forniscono spiegazioni sul loro utilizzo e, con l’aiuto di mediatori interculturali, coinvolgono i richiedenti asilo in simulazioni di viabilità stradale, evidenziando i rischi connessi alle infrazioni”.

“Inoltre – concludono – vengono organizzati periodici incontri, obbligatori per tutti gli accolti, di educazione al codice della strada con la polizia municipale dei Comuni dove sono presenti le strutture della cooperativa”.

 

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