Politica
18 Giugno 2017
Sentenza di condanna in appello per il Comune di Prato nella causa speculare contro Dexia. Vaccari "Comune ha accantonato risorse per pagare in caso di sconfitta"

Sentenza Dexia, l’assessore: “Nessuna preoccupazione ma attendiamo giudizio definitivo”

di Redazione | 2 min

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L’Alta Corte di Giustizia di Londra, venerdì, ha condannato in appello il Comune di Prato a versare entro luglio oltre 14,5 milioni di euro dopo che la giustizia inglese ha dichiarato perfettamente validi i contratti di derivati stipulati dal comune toscano con Dexia Crediop tra il 2002 e il 2006, successivamente contestati.

La vicenda giudiziaria dei derivati Dexia riguarda da vicino anche il Comune di Ferrara, che risolse i contratti con Dexia nel 2012 dando il via ad un percorso giudiziario presso l’Alta Corte di Giustizia di Londra, in tutto simile a quello affrontato dal Comune di Prato.

Esattamente come l’amministrazione toscana, nel corso degli anni anche il Comune di Ferrara ha accantonato le risorse necessarie ad un eventuale pagamento, qualora i giudici londinesi avessero dato ragione al gruppo finanziario. A giudizio dell’assessore al Bilancio, Luca Vaccari la sentenza di venerdì: “Non è il grado di giudizio definitivo, sicuramente il Comune di Prato ricorrerà al grado superiore, è quindi prematuro fasciarsi la testa o gridare vittoria”.

Nonostante questo, il Comune di Ferrara ha scelto la via della prudenza, accantonando circa 5,6 milioni di euro, che serviranno alla copertura delle spese legali, degli eventuali interessi di mora e le differenze di tasso. “Gli avvocati di Londra che curano in quella sede gli interessi del Comune – prosegue Vaccari – mi tengono aggiornato sull’evolvere della situazione, fino al definitivo pronunciamento dei giudici inglesi ogni valutazione è prematura”.

Quando nel 2012 il Comune di Ferrara decise di recedere unilateralmente i contratti con Dexia Crediop S.p.a., l’allora assessore al Bilancio, Luigi Marattin, parlò di: “Perdite che questo strumento finanziario ha fatto registrare alle casse comunali quantificate in oltre 800mila euro”. Cui si sarebbero dovuti sommare  un milione di euro l’anno successivo (2013, ndr.) più un ulteriore milione nel 2014. Esborsi per l’erario del Comune stimato intorno ai 2,8 milioni di euro solo fino al 2014.

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