Politica
2 Aprile 2017
Nel mirino l'anno 2014. I giudici contabili invitano i revisori a vigilare sulla regolarità contabile per il rispetto degli equilibri di bilancio e della normativa”

La Corte dei Conti bacchetta il Comune: criticità su consulenze e spese

di Redazione | 3 min

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Nessuna grave irregolarità contabile, ma comunque criticità da non sottovalutare negli anni a venire. La magistratura contabile bacchetta il Comune di Ferrara relativamente all’anno 2014. E lo fa alla luce dei dati forniti dallo stesso municipio lo scorso febbraio.

Con deliberazione numero 51 del 2017 la sezione regionale della Corte dei Conti precisa che dalla relazione dell’organo di revisione del Comune sul rendiconto 2014 e sul bilancio di previsione 2015 “non emergono gravi irregolarità contabili” per quanto riguarda equilibri economico-finanziari, copertura di spese e rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno.

Questo però non va considerato “quale implicita valutazione positiva” e di conseguenza ritiene doveroso “segnalare la presenza di alcune criticità” che “vanno attentamente vagliate nella gestione del bilancio degli esercizi futuri”.

In particolare il questionario sul rendiconto 2014 “ha evidenziato il mancato conseguimento dell’obiettivo di riduzione complessiva dei costi di funzionamento” per quanto riguarda studi ed incarichi di consulenza; spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza; spese per l’acquisto di mobili e arredi; spese per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture.

Su quest’ultimo punto, in fase di chiarimenti istruttori, il Comune ha precisato che “il valore della spesa a consuntivo 2014 supera il limite in quanto non era ancora stata completata la corretta mappatura e conseguente ripartizione tra i veicoli che dovevano essere oggetto o meno di monitoraggio, così come è stato fatto, con riferimento alla gestioine dellìesercizio 2015”.

Dal municipio spiegano che “ricalcolando le spese per i veicoli secondo la nuova mappatura, l’importo totale è di quasi 29mila euro, inferiore al limite di 35mila previsto per l’anno 2014”.

Chiarimenti di cui i giudici contabili prendono atto bacchettando però l’amministrazione comunale per il “ritardo nella corretta ricognizione dei mezzi da assoggettare al contenimento dei costi” e per il fatto di non aver dato conto dell’applicazione dei medesimi paramentri diuso per il 2011 per verificare il limite di spesa del 2014”.

Alla luce di tutto questo, la Corte invita il Comune “alla corretta gestione del bilancio in relazione alle criticità evidenziate” e invita l’organo di revisione “in relazione alle criticità riscontrate, a vigilare sulla regolarità contabile finanziaria ed economico-patrimoniale della gestione dell’ente per il rispetto degli equilibri di bilancio e della normativa”.

Nel febbraio di quest’anno gli ispettori della Ragioneria Generale dello Stato e del Dipartimento della Funzione Pubblica avevano eseguito una radiografia a 360° sulle procedure contabili ed amministrative del Comune estense, promuovendolo in 40 ambiti su 47. Il semaforo verde era arrivato per bilanci, organizzazione degli uffici, prevenzione della corruzione, trasparenza, incarichi di consulenza, contenimento della spesa del personale (ridotta da 53 milioni del 2010 ai 46 milioni del 2015 per 1541 dipendenti) e la retribuzione dei dirigenti (911mila euro per 31 dirigenti). La lampada rossa si era accesa principalmente per alcuni elementi dei ‘premi’ al personale e degli incarichi dei dirigenti.

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