Codigoro
1 Aprile 2014
Ancora nessuna risposta dopo l'interrogazione di Castagnoli (M5S) da parte dell'azienda

Legionella all’Hospice, l’Ausl fa scena muta

di Redazione | 2 min

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ospedale codigoroCodigoro. A distanza di un mese non è arrivata ancora nessuna risposta dall’Ausl in merito alla presenza di legionella presso l’Hospice di Codigoro. Un ritardo imperdonabile da parte dell’azienda sanitaria, soprattutto per l’importanza che riveste tale informazione per la salute pubblica.

A denunciare la situazione è il Movimento 5 Stelle di Codigoro attraverso il consigliere Andrea Castagnoli, lo stesso che aveva depositato lo scorso 26 febbraio un’interrogazione in merito al sindaco, il quale ha comunicato di essere ancora in attesa della risposta del direttore generale Ausl, Paolo Saltari, e del direttore del Distretto Sud-Est. “Auspichiamo – commenta Castagnoli – che i due direttori inviino la documentazione richiesta quanto prima, considerato che non solo sono scaduti i 30 giorni di tempo previsti dal Regolamento Comunale, ma con questo ritardo disconoscono, di fatto, l’autorità del sindaco in materia sanitaria, visto che in questo modo non è in grado di conoscere e diffondere le informazioni richieste in merito ad un tema così delicato”.

Il M5S aveva depositato una prima interrogazione il 28 novembre, non appena il caso era emerso sulla stampa, e dopo aver ricevuto la documentazione ha formulato alcuni quesiti contenuti nell’interrogazione del 26 febbraio. Nello specifico Castagnoli richiedeva una copia dei campioni effettuati all’Hospice dopo il 28 novembre, in particolare quelli del 18 dicembre scorso, annunciati dall’ex direttore sanitario del Distretto Sud-Est, dottor Guerra, per capire se i valori si erano abbassati rispetto a quelli descritti nella relazione prodotta dall’Ausl.

“Inoltre – aggiunge Castagnoli – nell’interrogazione avevamo formulato questa semplice domanda: perché quando ci fu il caso di legionella presso la Casa Protetta a novembre 2011, si stabilì che 50 ufc/l (unità formanti colonia per litro) era il valore accettabile per quella struttura, come mostrano i documenti che ci fornì la stessa Casa Alma all’epoca, mentre all’Hospice, dove sono ricoverati pazienti con problematiche specifiche, si dichiara che la soglia di 10.000 ufc/l di legionella sia un valore accettabile? In cosa si differenziano le due strutture? Questi i quesiti che attendono risposta, speriamo celere da parte dei due direttori Ausl Saltari e Serra, visto che i tempi per ottenere gli esiti dei campionamenti e per il resto delle domande è stato più che sufficiente”.

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