Lavoro e caldo estremo, la Regione mette i paletti di umanità
Con un’ordinanza regionale, scatta in Emilia-Romagna il divieto di lavorare in alcuni settori, in condizioni di esposizione prolungata al sole e svolgendo attività fisica intensa
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"Siamo il presente della giustizia e vogliamo un futuro". È il cartello che i dipendenti del Tribunale di Ferrara espongono davanti alla Corte d'Appello di Bologna
Quanto sono stati efficienti e tempestivi gli interventi di derattizzazione in piazza Cortevecchia? A Chiederlo è un'interpellanza di Davide Nanni, consigliere comunale del Pd, che chiede anche quanto siano costati gli interventi adottati per risolvere un problema che "da circa tre mesi i cittadini continuano a segnalare"
. Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente, ha presentato a Marina di Ravenna i dati relativi allo stato di salute del mare e degli 11 punti monitorati sul litorale emiliano-romagnolo solo due risultano superare i limiti e quindi considerabili inquinati. Uno dei monitoraggi è avvenuto a Porto Garibaldi, nella spiaggia libera a nord del Canale navigabile e risulta essere entro i limiti
Visita a sorpresa della sindaca Sabina Alice Zanardi a casa di Bruno Patroncini, per il traguardo del centesimo compleanno
Va subito dritto al punto Manrico Mezzogori, presidente della Consulta popolare San Camillo: “L’Hospice di Codigoro è invaso dalla legionella e tutto tace -denuncia-. E siamo in presenza di un comportamento colpevole, doloso e omissivo da parte delle autorità sanitarie preposte e di quelle amministrative”.
L’allarme e le pesanti accuse lanciate da Mezzogori sembrano in realtà, in assenza di alcun dato documentato per poter riscontrare le affermazioni, frutto di una presunzione che ha come base la testimonianza di alcuni familiari di un paziente ricoverato all’Hospice -struttura assistenziale per malati terminali che conta 12 posti gestita da Ado- risalenti all’agosto scorso e che sarebbero rivelatori di una procedura di bonifica tramite insufflaggio di acqua calda nelle tubature: “Mi confidarono che in tale struttura era in uso sprecare acqua calda- racconta-, ogni giorno venivano lasciati aperti tutti gli erogatori dell’acqua calda per almeno un’ora al giorno. Mi è stato confermato che tale erogazione si è protratta per tutto il mese di agosto e che una è in corso anche nel mese di novembre, ne deduco che i valori riscontrati non sono tornati in quelli stabiliti dalla normativa regionale che è pari a zero”.
Per Mezzogori il rischio per i pazienti è altissimo: “ricordo che sono immunodepressi, se fossero contagiati il percorso di vita sarebbe di pochi giorni. L’Hospice andrebbe chiuso, il rischio di legionellosi è altissimo, e i malati vanno trasferiti ad altre strutture igienicamente e tecnicamente a posto”. Il presidente della Consulta popolare San Camillo pone dei dubbi anche sulla salubrità della residenza sanitaria assistenziale (Rsa) e degli ambulatori collocati anch’essi nello stesso stabile che una volta era l’ospedale di Codigoro e che avrebbero in comune lo stesso circuito idraulico.
Alla denuncia si aggiunge anche l’accusa rivolta alle autorità sanitarie preposte e a quelle politico istituzionali: “sicuramente ne sono a conoscenza ed è impressionante che non abbiano imposto lo spostamento dei pazienti in strutture”.
Raggiunto al telefono, il direttore sanitario dell’Ausl Ferrara Mauro Marabini afferma però di non aver avuto alcuna segnalazione di casi di legionella provenienti dall’Hospice di Codigoro e sulle eventuali operazioni di insufflaggio afferma: “Mi auguro che siano state fatte, le operazioni di bonifica vengono fatte sempre con cadenza periodica per la prevenzione e scongiurare i rischi di contaminazione”. Il direttore sanitario afferma anche che “il livello di contaminazione zero non esiste, ci sono dei valori stabiliti dalle linee guida regionali diversi a seconda delle strutture” ma su questo punto le stesse linee guida regionali pubblicate nel 2008 sembrano dare ragione a Mezzogori là dove si afferma che “nei reparti che ospitano pazienti profondamente immuocompromessi […] l’interazione tra presenza di Legionella nell’acqua e incapacità del sistema immunitario di rispondere a una eventuale esposizione rende necessari interventi atti a garantire l’assenza di Legionella dall’acqua distribuita da queste strutture assistenziali”.
Un aggiornamento da parte dell’Ausl giunge invece nel tardo pomeriggio, e l’azienda sanitaria afferma che “la struttura sociosanitaria di Codigoro, articolata in strutture residenziali e ambulatoriali, è soggetta alla sorveglianza e al controllo previsto dalla DGR 1115/2008 sulla legionellosi. La campionatura mensile sul collettore idrico principale, trimestrale nei bollitori e annuale nei bagni della struttura, ha dato sempre esiti negativi per il “sierogruppo di tipo 1” responsabile della patologia umana fino a luglio 2013”. I controlli ora sarebbero, secondo le fonti ufficiali dell’Ausl, ancora più assidui, infatti “dopo la segnalazione di un paziente risultato affetto da sierogruppo di tipo di 1 – proseguono i responsabili dell’azienda – e a seguito dei risultati di positività comparsi a fine di luglio nella struttura sociosanitaria, sono stati avviati interventi di bonifica con biossido di cloro e flussaggio continuo dell’acqua corrente per almeno 1 ora al giorno in tutta la struttura come previsto dalle linee guida. Questa bonifica è continuata per 60 giorni. Attualmente, come dimostrano gli esiti degli ulteriori prelievi effettuati a novembre 2013, la carica microbica è significativamente diminuita. Nello stesso periodo sono stati intensificati i controlli clinici agli ospiti che hanno escluso patologie legate alla legionellosi. Le attività di sorveglianza e controllo proseguono come previsto dalle linee guida sopra riportate, verso una rapida soluzione del problema”.
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