Cronaca
18 Luglio 2012
Presidio in via Ippodromo nel giorno del compleanno di Federico

Un regalo per i 25 anni di Aldro

di Redazione | 2 min

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“Ogni cittadino fermato per un controllo potrebbe trovarsi davanti un pregiudicato”. Ha parlato anche della permanenza in Polizia dei quattro condannati in via definitiva per la morte di Federico Aldrovandi il padre Lino, in un toccante ricordo ieri pomeriggio davanti ai cancelli dell’Ippodromo dove finì la sua vita. Proprio nel giorno in cui icorreva il suo venticinquesimo compleanno.

Davanti ad una cinquantina di persone (nessun assessore, Irene Bregola della Federazione della sinistra unico consigliere), il ringraziamento del padre è andato ai presenti che “hanno fatto tanto” rimanendo vicino alla famiglia nei quasi sette anni trascorsi dal 25 settembre 2005: “avevate ragione, i tre gradi di giudizio l’hanno sancito, anche se comminando con una piccola pena di tre anni e sei mesi”.

“I tribunali hanno fatto il proprio dovere ricostruendo tra omissioni e depistaggi quanto accaduto” ha continuato, ricordando la conferma in appello, proprio pochi giorni fa, della condanna a Marco Pirani e Marcello Bulgarelli. E allora, visto che “proprio i depistaggi” hanno “condonato” ai quattro la pena detentiva, “spetta alla Polizia compiere una piccola giustizia, licenziandoli subito: quelle persone stanno insopportabilmente lavorando. Come spiegheremo questo ai giovani?”.

Dagli insulti lanciati alla madre di Federico Patrizia Moretti da uno dei condannati – Paolo Forlani – in una discussione sulla pagina Facebook ‘Prima difesa due’ (“che faccia da culo”), Lino Aldrovandi ha ricevuto una conferma della “violenza gratuita che ha radici molto forti in questo individuo”, una delle “schegge impazzite” per citare, come ha fatto, le parole del procuratore generale presso la Corte di Cassazione.

La speranza ora è quella, dopo tanto parlare di mele marce nella Polizia, di “vedere le mele buone”, e in questo senso espressioni di apprezzamento sono andate al capo Antonio Manganelli e al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, ringraziati nella speranza che “concedano la stessa attenzione ad altre situazioni poco chiare”. Perché appunto nessun cittadino si ritrovi fermato da un poliziotto pregiudicato.

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