Codigoro
2 Ottobre 2017
Il centrodestra si fa da parte ma non mette a rischio la mossa del M5S

Caso Zanardi, il centrodestra non chiederà la sfiducia

di Redazione | 3 min

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Codigoro. Non ci sarà il centrodestra tra i firmatari della mozione di sfiducia che il Movimento 5 Stelle aveva pensato di muovere al sindaco Alice Zanardi già in piena ‘questione migranti’, trovando d’accordo più di recente la componente socialista passata all’opposizione dopo la rottura con il Pd.

Marcello Guidi, consigliere di Obiettivo Comune si fa infatti da parte, non mettendo però a rischio la presentazione al segretario generale della stessa, per la quale ci sarebbero le sei firme necessarie – secondo una Risoluzione del Ministero dell’Interno del 13 ottobre 2009 infatti, nel caso il novero dei due quinti sia pari a 6,4 (come nel codigorese) è legittimamente applicabile il criterio dell’arrotondamento aritmetico per difetto.

“Non troviamo un senso nel volerla presentare” scrive Guidi (Obiettivo Comune) alla stampa, appellando la mozione come “già perdente in partenza visti i numeri, perlopiù basata argomentazioni né concordate e né condivise (ma già rese pubbliche dal M5S a mezzo stampa) e paragonabili per superficialità ed inadeguatezza alle stesse del sindaco nell’affermare di voler aumentare le tasse a chi ospita i richiedenti asilo, cosa per legge impossibile”.

Il centrodestra boccia comunque l’amministrazione in carica e chiede un passo indietro come atto di responsabilità verso gli elettori. “L’uscita del Psi (466 voti) delegittima di fatto la maggioranza attuale, visto il risultato delle urne che l’ha vista prevalere per soli 14 voti”. OraGuidi invita a mostrare “coraggio e coerenza nei confronti dei cittadini, ancor più se oggi si è convinti di avere un consenso che in occasione delle ultime elezioni amministrative non è emerso, visto i numeri. Sindaco e Giunta si dimettano, si rimettano in gioco: saranno gli elettori a decidere delle sorti del Comune così come democraticamente è giusto che sia”.

E dopo l’attacco alla maggioranza, Guidi bilancia, memore di quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale, dove il Movimento chiede la restituzione ai cittadini dei 60 mila euro spesi per la progettazione del palasport poi accantonata. “Non si capisce come si possa andare da professionisti che legittimamente hanno percepito un onorario per farseli ridare. Forse anche il M5S vuole solo provocare come Zanardi? Con una sola differenza: il sindaco almeno un risultato l’ha ottenuto (con i migranti, ndr), i soldi difficilmente li rivedremo”.

Una presa di posizione, quella di Guidi, prevedibilmente indigesta al resto della minoranza.

“Eravamo in attesa di un incontro per definire la mozione congiunta – commenta l’ex vice Marco Finotti, ora all’opposizione con il collega Francesco Fabbri -, ma apprendo dalla stampa questo passo indietro. Svelato l’arcano: è ufficiale che il Pd codigorese e la sindaca sono tenuti in piedi dalla destra, in barba alle dichiarazioni della Zanardi sulla sua appartenenza alla sinistra e ai valori di sinistra. Mentiva ancora una volta e nulla di sinistra rimane nella sua Giunta dopo l’uscita del Psi”.

“Ribadiamo la nostra richiesta di dimissioni (come fa Guidi, che poteva dare più peso alla sua richiesta ponendola con la mozione):se Zanardi fosse così sicura del consenso non dovrebbe avere alcun timore di rimettersi in gioco per riottenerlo. Ma ben sa che non è così e si tiene stretta la sua poltrona zoppicante”.

“E come pensa la destra di chiedere alla Giunta di dimettersi?Ad una grigliata appena dopo il caffè o su Facebook?”aggiunge sarcastico Claudio Dolcetti (M5S). “La politica si fa in consiglio comunale e la mozione di sfiducia è l’unica cosa da fare come atto politico. Spero che non decideranno di salvare, ancora una volta, questa Giunta renziana”.

Dal canto suo, il sindaco Zanardi sgombra il campo da possibili sorprese: “Non mi dimetto, sono legittimata con la mia Giunta, dal voto dei cittadini, a fare il mio dovere e ad andare avanti: l’elezione diretta del sindaco comporta che si voti innanzitutto quest’ultimo, poi i consiglieri ottengono di conseguenza le loro preferenze nella lista”.

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