Codigoro
27 Settembre 2017
Primo consiglio comunale dopo la rottura con il Psi con attacchi reciproci. L'ex vice Finotti: «La mia revoca priva di ogni fondamento»

Migranti. Zanardi affonda ancora: «Privati accolgono solo per interesse economico»

di Redazione | 5 min

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Codigoro. La pesante maretta tra Pd e Psi, sconfinata in dissapori personali tra sindaco e vicesindaco, sbarca nel primo consiglio comunale di nuova era, quello che vede l’ex vice Marco Finotti e il consigliere Francesco Fabbri schierati nei banchi di opposizione (Gruppo Misto), l’ex capogruppo di maggioranza Marcello Barbè sedere alla sinistra del sindaco Alice Zanardi in qualità di neo-vice e la consigliera Nella Ronconi prendere le redini della maggioranza come nuovo capogruppo.

Un valzer di poltrone che almeno per il momento i protagonisti stessi faticano a metabolizzare, come dimostrano i toni al fulmicotone che hanno caratterizzato l’intera seduta, con un ampio dibattito sulla ormai trita e ritrita questione migranti, la goccia che ha fatto traboccare il vaso di Zanardi, o del suo partito, o di entrambi – a seconda di quale versione si voglia prendere per buona -. Metà consiglio prende la parola per l’atto finale di una (a quanto pare) sofferta rottura. “La mia revoca è priva di qualsiasi fondamento – parte Finotti –, mossa unicamente da ragioni politiche contro il Psi e non personali come ha tentato di far credere Zanardi, che dopo l’avvenuta elezione ha pensato di non aver più bisogno dei socialisti. La sua ipotesi di aumentare le tasse era stata già esclusa dal parere dell’ufficio tributi e dopo il caos scatenato si è voluto meschinamente fare di me il capro espiatorio, aggiungendo frasi offensive e lesive dal Pd, suggerimenti di dimissioni dalla sindaca. Fosse coerente si rimetterebbe al giudizio degli elettori. Il Psi esce a testa alta, senza aver accettato poltrone e incarichi offerti nelle ultime settimane da qualche illustre emissario del Pd”.

Applausi dal pubblico in sala, poi tocca all’assessore Melissa Bianchi sottolineare che “il sindaco non ha voluto rompere rapporti con il Psi, ma con la persona, perché, è arrivato il momento di dirlo, Finotti non ha mai collaborato con la giunta, anzi ha da subito attuato una politica di ostruzionismo”, mentre per il vice Barbè “tutta la comunità dovrebbe esprimere il proprio plauso a Zanardi, antesignana dell’opinione ormai diffusa sul tema della sostenibilità dell’accoglienza, su cui si è di recente espresso anche il Santo Padre”.

L’assessore Stefano Adami ricorda che “qui non abbiamo mai fatte barricate, abbiamo solo riportato la normalità in quello che stava diventando un porto di mare”, aggiungendo poi (scusandosi con i compagni di lista) che “il Pd provinciale poteva tacere, evitare di fare un regalo ai socialisti attaccando a muso duro il sindaco”. Corregge il tiro Ronconi, anche segretaria del Pd locale: “Sui migranti c’è un problema legislativo, anche se con Minniti qualcosa è cambiato, ma si parla di vite umane e dovrebbe esserci attenzione. La lotta quasi personale di Zanardi è apprezzabile ed ha portato risultati. La faccenda – ammette – ha creato qualche problema nel Pd provinciale e regionale, ma come tutti in tutte le famiglie i problemi poi si appianano, anche perché la linea del Pd sui migranti ha presa una nuova direzione con Minniti, e ne vediamo i risultati. Il Psi ha cercato di approfittarne, ma tutto si è rivelato un boomerang e mentre il Pd ha risolto internamente, loro sono rimasti con il cerino in mano. Quando in passato nacquero problemi con un vicesindaco Pd (Annalisa Felletti, ndr) noi l’abbiamo tolta e cambiata, a dimostrazione di come non c’entrino i partiti ma la fiducia personale”.

“Sui migranti, un anno fa noi per primi abbiamo sollevato la questione – interviene Claudio Dolcetti (M5S) – ma per voi non era un problema da affrontare. Se oggi avete individuato un metodo per allontanare i migranti, fornitecelo e lo gireremo ad altri comuni che vogliono agire allo stesso modo. Sempre che il metodo esista e tutto non sia semplice conseguenza di un decreto di sfratto” insinua. “Codigoro ha bisogno di liberarsi da queste logiche di vecchia politica, confermiamo l’intenzione di presentare una mozione di sfiducia al più presto”.

“Mi sembra di aver contrastato la vecchia politica – risponde il sindaco Zanardi – gridando quello che molti sindaci avrebbero voluto gridare. La situazione stava diventando incontrollabile, non credo che i privati che accolgono lo facciano per buonismo, mi spiace, penso sia solo interesse economico”. E poi “In cinque anni da vicesindaco non mi sono mai permessa di attaccare il mio sindaco: se Finotti aveva problemi poteva chiamarmi, era un atto dovuto nei miei confronti”.

Si cambia pagina con la revoca del vincolo per l’esproprio dell’area ‘Ex Salesiani’, legata alla realizzazione della Cittadella dello sport, progetto faraonico da oltre 2 milioni di euro poi cancellato dal programma delle opere pubbliche. “Un impegno economico notevolissimo per un progetto ereditato dalla precedente amministrazione, che abbiamo escluso per far fronte ad opere più urgenti e impreviste, liberando l’area dal vincolo anche per rispetto della proprietà” spiega la maggioranza, dando adito alle dure critiche della minoranza.

“Resta un brutto vedere in pieno centro, uno stabile che non credo migliorerà per conto proprio – dice Marcello Guidi (Obiettivo Comune) -, con una copertura in eternit già danneggiata: si poteva acquisire l’area e valutare come farla tornare utile alla comunità, o mantenere il vincolo per valutare”.

Da sempre convinti sostenitori dell’opera Fabbri e Finotti (GM): “Con soli 550 mila euro si potrebbe bonificare un’area problematica dal punto di vista ambientale e in stato di abbandono in pieno centro. Il progetto complessivo era un’ipotesi, come spiegato più volte in passato dalla maggioranza, e serviva solo a motivare l’esproprio. Non ci è chiaro il cambio di passo, infondato e repentino. Potevamo lasciare il vincolo per altri 5 anni e valutare con calma altre ipotesi. Tra l’altro il corposo avanzo di amministrazione e le nuove risorse che entreranno dalla liquidazione fallimentare della ex Falco (arretrati Imu-Ici del complesso) consentirebbero di procedere con il primo stralcio senza problemi finanziari e di patto. Voteremo contrariamente”.

Non partecipa invece al voto il gruppo dei pentastellati, non prima di aver chiesto che venissero “restituiti in qualche modo i 64 mila euro buttati per una progettazione inutile” e ricordato che proprio Ronconi ed altri membri già presenti nella passata legislatura avevano votato a favore della Cittadella. “Si – conferma Ronconi –, per lealtà al sindaco, ma siamo sempre stati dubbiosi e non se ne è mai discusso abbastanza”, e Zanardi chiude: “Niente proroga al vincolo, la proprietà potrebbe anche rivalersi. Anche in questo caso avevo l’opposizione in giunta”.

“Quest’opera era una mossa elettorale – sbotta Dolcetti (M5S) –, stanchi di perdere tempo a discuterne abbandoneremo l’aula”. Detto fatto. Voto contrario da Finotti, Fabbri e Guidi.

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