Politica
23 Settembre 2016
Il M5S chiarisce la sua posizione in difesa della libertà di scelta nelle mense scolastiche

“Consumare a scuola il pasto portato da casa è un diritto”

di Redazione | 2 min

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mensa scolasticaPortare a scuola il pasto preparato a casa è un diritto per tutti gli studenti e i loro genitori, indipendentemente che sia dettato da motivazioni economiche o etiche.

Il Movimento 5 Stelle chiarisce la propria posizione in difesa della libertà di ogni famiglia di decidere se aderire al servizio mensa scolastica o occuparsi direttamente del pasto del proprio figlio, allontanandosi dalla questione vegana per concentrarsi sul vero succo della mozione che verrà discussa lunedì 26 settembre in consiglio comunale.

“Lo spunto per questa mozione che richiede appunto che sia consentita la possibilità, per i figli di quelle famiglie che lo desiderassero, di portarsi il pranzo da casa – spiega il M5S – ce lo ha dato una sentenza della Corte d’Appello di Torino del 19 aprile 2016 (non di una settimana fa, come afferma il dottor Vecchi)”.

Una scelta che, come detto, può essere dettata da vari fattori, specificati dal consigliere comunale Sergio Simeone: “Pensiamo sia all’aspetto economico, visto il prezzo del pasto a scuola tante famiglie potrebbero decidere di risparmiare preparando il cibo in autonomia, sia all’aspetto qualitativo, i genitori potranno così seguire le proprie convinzioni alimentari e/o etiche”.

Questo atto, secondo i consiglieri pentastellati, “vuole essere il primo passo per mettere in discussione un sistema che impone ai ragazzi un regime alimentare ‘unico’, certamente basato su tabelle nutrizionali e rigorose norme igieniche, ma che non tiene conto dei cambiamenti nell’industria alimentare, dell’evoluzione scientifica, delle implicazioni ambientali, etiche e culturali legate alla scelta alimentare”.

Le prossime tappe saranno “lo scrupoloso controllo della qualità e del prezzo del pasto proposto, da oltre dieci anni, da Cir. Così come l’attenzione doverosa verso menù vegetariani, vegani, macrobiotici, al momento assenti dall’offerta delle nostre scuole”.

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