Politica
11 Agosto 2016
Il capogruppo leghista dopo l'espulsione di Vigarano, mentre Lodi chiede più controlli: "Non sono contro i luoghi di preghiera, ma servono regole chiare"

Fabbri: “Chiudere tutti i centri islamici”

di Redazione | 3 min

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LegaNord in Prefettura-2“Chiudere tutti i centri islamici sul territorio”: la proposta viene dal capogruppo della Lega Nord in Regione, Alan Fabbri, sulla scia dell’espulsione dall’Italia di Sajmir Hidri, 34enne albanese sospettato di essere vicino al fondamentalismo islamico. “E’ ora che si decida a dar seguito alle nostre richieste – afferma Fabbri rivolgendosi al prefetto Michele Tortora – : i fatti  di Vigarano mostrano che la provincia ferrarese non è a rischio zero, bisogna affinare contromisure. Invece di pensare unicamente a trovare case per alloggiare clandestini, si occupi della sicurezza, che figura tra i suoi compiti principali”.

Il capogruppo del Carroccio ribadisce il pensiero secondo cui la religione islamica non può trovare spazio in Italia, dal momento che i suoi luoghi di culto non sono al momento riconosciuti dalla legge: “Basta palliativi – afferma Fabbri -, contro il rischio islamico serve una cura incisiva ed efficace. L’Islam non è una religione qualsiasi, esprime sanguinosi terroristi che stanno seminando il panico in tutta Europa e non ha una intesa con lo Stato italiano, non si capisce quindi perché si debba concedere a questa gente luoghi di ritrovo che diventano inevitabilmente luoghi di preghiera e indottrinamento. Lo diciamo da sempre e le prove non mancano: i centri islamici sono moschee mascherate e centri di proselitismo. Il pericolo va azzerato alla radice”.

Fabbri non risparmia le critiche al ministro dell’Interno Angelino Alfano, che nonostante l’espulsione appena disposta non viene giudicato adatto a garantire la pubblica scurezza. “Da sindaco di Bondeno, quando era ministro Maroni – afferma il leghista -, riuscimmo a chiudere la moschea abusiva tra Ponti Spagna e Bondeno, sulla via Provinciale. Ora, con Alfano ministro, la guardia si è purtroppo abbassata.  Già più volte a Bondeno abbiamo chiesto al prefetto di chiudere anche l’attuale centro islamico, e di monitorare il ‘nomadismo’ di Imam che vengono da fuori provincia, come ci segnalano da più parti. Ma ancora non abbiamo ricevuto risposta e intanto le cronache riportano fatti allarmanti a due passi da noi, come quelli di Vigarano. Chiediamo al prefetto meno sudditanza e più polso. Non abbiamo bisogno di luogotenenti di Alfano sul territorio, ma di autorità che abbiano a cuore la sicurezza dei cittadini. Si capisca che oggi l’emergenza impone misure drastiche e decise, il radicalismo islamico prolifera laddove le istituzioni non sono capaci di creare anticorpi adeguati”.

A rincarare la dose per la Lega Nord anche il suo responsabile provinciale sicurezza e immigrazione, Nicola Lodi, secondo cui i punti più a  rischio sono i piccoli paesi in quanto”i predicatori di odio cercano realtà tranquille e impensabili per organizzare la loro missione di terrore”. Lodi si mostra più disponibile alla permanenza dei luoghi di culto islamici, a patto che siano severamente regolamentati: “Questo momento difficile va valutato come alto rischio per la comunità e spero che le istituzioni si attivino senza se e senza ma. Non sono assolutamente contro i luoghi di preghiera, ma sicuramente va inquadrato con regolamenti comunali ben definiti, nel frattempo andrebbe sorvegliata 24 su 24 da addetti di polizia per garantire la sicurezza dei cittadini. Chiedere immediatamente di predicare in italiano e la registrazione audio per consentire alle forze di polizia di verificare ogni parola, stabilire orari precisi della predica , sapere identità di ogni persona frequentante i centri islamici per verificarne la vera identità, anche perché molti provengono da fuori provincia”.

Secondo Lodi le avvisaglie dell’accaduto erano già nell’aria, dal momento che “da anni ci sono molte critiche sui centri islamici e sulle moschee a volte abusive, e proprio in via traversagno  spesso ci sono sempre state molte critiche. Dopo questo evento drammatico non si può non dare un segnale forte e unanime da tutte le istituzioni e forze politiche. È necessario però ammettere che la lega aveva ragione  nel dichiarare un allarme con troppo inascoltato da un amministrazione china a troppe persone pronte a non ricambiare con la stessa medaglia la nostra ospitalità”.

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