“La fusione dei due Comuni è la chiave per consentire in particolare a Mirabello la gestione efficace delle importanti risorse finanziare destinate alla ricostruzione post terremoto, altrimenti di difficile impiego”. È perentorio il sindaco di Mirabello, Angela Poltronieri, nell’aprire il proprio intervenuto sul progetto di legge regionale riguardante l’istituzione di nuovo Comune mediante la fusione dei Comuni di Mirabello e di Sant’Agostino, in provincia di Ferrara, di cui sono relatori Marcella Zappaterra (Pd) per la maggioranza e Massimiliano Pompignoli (Ln) per l’opposizione, nell’ambito dell’udienza conoscitiva promossa dalla commissione Bilancio, affari generali e affari istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli.
Fino al 1959, ha ricordato il sindaco Poltronieri, Mirabello era frazione di Sant’Agostino, a testimonianza di quanto storia e identità siano comuni. Le due amministrazioni locali, ha evidenziato il primo cittadino, “sono equilibrate sotto il profilo dei bilanci ed entrambe si trovano nella medesima zona franca urbana istituita dopo il terremoto del 2012 per garantire una fiscalità di vantaggio a cittadini e imprese”. La fusione, ha concluso, “rappresenta un’occasione importante per mettere insieme a Sant’Agostino risorse significative, a partire da quelle umane, e per fare un passo ulteriore nella direzione dell’uscita dalla crisi causata dal terremoto”. Per il commissario prefettizio che regge il Comune di Sant’Agostino, Adriana Sabato, “la fusione dei Comuni è lo strumento più efficace a disposizione delle piccole realtà amministrative per gestire i servizi locali in epoca di riduzione di risorse pubbliche”. Per questo motivo, ha concluso, “il mio impegno a favore della fusione dei due Comuni sarà convinto e fattivo”.
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