Politica
10 Maggio 2015
Venerdì 22 maggio una manifestazione senza precedenti sotto al Comune. E i consiglieri attivano i revisori dei conti

Tasse, ‘chiamata alle armi’ per fermare la manovra

di Ruggero Veronese | 5 min

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Presente sul tavolo della conferenza stampa anche la piccola ‘mascotte’ della manifestazione. Fornasini: “Non siamo mucche da mungere”

Qualcosa si muove. Forse alla fine sarà davvero servito ‘martellare’ il nostro pubblico per un’intera settimana con l’inchiesta sui veri motivi della manovra fiscale da 7,9 milioni di euro che la giunta di Tiziano Tagliani si appresta a portare al voto in consiglio comunale. A sei giorni dalla pubblicazione del primo articolo su queste pagine i gruppi di opposizione cominciano a fare sul serio per cercare di impedire un innalzamento delle tasse le cui cause sembrano ogni giorno più lontane da quelle presentate dall’amministrazione. Ma per poter davvero influire sugli equilibri politici sarà necessario far sentire la voce di tutta la città ed è per questo che venerdì 22 maggio, alle ore 18 in piazza Municipale, si terrà una manifestazione pubblica per chiedere all’amministrazione di rivedere la manovra fiscale e di fare chiarezza su uno dei bilanci più ‘misteriosi‘ degli ultimi anni. Di certo, possiamo dire, il meno limpido dell’era Tagliani.

I consiglieri di opposizione si presentano compatti e senza simboli o bandiere di partito proprio perchè, spiega Matteo Fornasini di Forza Italia, “non siamo qui per rappresentare una parte politica, ma ci rivolgiamo anche a chi ha votato questa amministrazione: siamo di fronte a un assessore al bilancio che non è stato in grado di spiegare le ragioni dell’aumento delle tasse, di cui ha fornito tre versioni diverse nel giro di poche settimane”. La vicenda, per chi ha seguito la nostra inchiesta, è ormai nota: Tagliani e Vaccari puntarono il dito contro il governo e un’innalzamento del patto di stabilità che nei fatti non c’è mai stato, e solo nella risposta al nostro primo articolo parlarono della mancata vendita di immobili comunali e azioni Hera. Per poi, in commissione bilancio, presentare il conto da 27 milioni di euro per le opere pubbliche da pagare nel 2015. Cause molto più ‘locali’ di quanto inizialmente non fosse stato fatto intendere.

Oggi, una volta eseguite tutte le verifiche del caso, la condanna delle opposizioni è unanime: “Siamo al ridicolo, per non dire all’offensivo – afferma la capogruppo del Movimento 5 Stelle, Ilaria Morghen -. Un’amministrazione seria, prima di reperire risorse per gli investimenti, comunica i suoi piani alla città, mentre qui si è fatto l’esatto contrario. Ma non solo: l’assessore Vaccari, incalzato in commissione, è andato addirittura a scaricare le colpe sul suo predecessore Marattin. Un comportamento molto scorretto nei confronti di un collega che, con tutti i suoi limiti, ha sempre dato esempio di trasparenza”. Anche Francesco Rendine della lista Gol critica il “rimpallo di responsabilità tra assessori alle finanze” e punta il dito direttamente contro il ‘bersaglio grosso’: Tagliani. “Gli assessori sono nominati dal sindaco per esercitare la politica fiscale che ha in mente: la colpa non è del proiettile, ma di chi ha sparato. Il sindaco Tagliani per essere rieletto ha chiesto la riduzione della tassazione, portando anche parte del centrodestra ad appoggiarlo. Ora, dopo le elezioni, rivela la sua vera faccia e le sue vere intenzioni“.

Un concetto che torna più volte durante la conferenza stampa e che tira in ballo direttamente quei 17 milioni di vecchi ‘residui’ per le opere pubbliche da pagare nel 2015. “Ci ritroviamo a pagare la campagna elettorale dell’anno scorso“, attacca Paolo Spath di Fratelli d’Italia, dopo aver sottolineato le “due contraddizioni” di Tagliani: “La prima riguarda il modo in cui sono stati presentati il bilancio e il patto di stabilità interno. Per non parlare delle cifre approvate nel bilancio consuntivo 2014 quando, secondo i dati dell’amministrazione, eravamo quasi il Comune più virtuoso d’Italia con centinaia di migliaia di euro di avanzo. Ora però ci chiedono 8 milioni di euro in più, quasi il 10% del bilancio complessivo“. Secondo Giovanni Cavicchi della Lega Nord “c’è un grosso punto interrogativo su questi 5 milioni di euro in più, ce ne siamo resi conto grazie a Estense.com. Personalmente sono rimasto abbastanza sconvolto dall’assessore Vaccari in commissione, a cui è stato dato un input su cosa dire ma che di fronte alle domande non sapeva cosa rispondere”.

E la protesta non si limita alle cause vere o presunte della manovra, ma anche al vero e proprio ammontare dell’imposizione Irpef e Imu che si verrà a determinare, se il bilancio dovesse passare in consiglio: tra i più agguerriti su questo fronte c’è Vittorio Anselmi di Forza Italia, che trova “inaccettabile dal punto di vista etico” che “la manovra sia concentrata solo su due colonne: Imu e Irpef. Un fatto che nasconde l’incapacità della giunta di utilizzare le leve tipiche di una buona amministrazione: intanto l’ottimizzazione delle spese, riducendo alcune delle iniziative più costose che spesso ci trovano contrari in consiglio. Ma soprattutto il carico delle aziende partecipate: occorre mettere sul mercato alcune attività che i privati possono svolgere in maniera più efficiente, ma un’operazione di questo genere interferisce con il sistema di potere che il Pd ha instaurato in questa città“. Mentre Rendine, conti alla mano, si scaglia contro “l’iniquità della manovra“: “Secondo Vaccari – afferma il capogruppo Gol – in quanto a tassazione Irpef Ferrara viene dopo Parma, Bologna e Modena, quindi si situa a metà strada tra i capoluoghi regionali. Ma è un ragionamento demenziale: in quelle città il gettito Irpef è superiore per via di un reddito pro capite più alto, non per via delle aliquote. Ed è vergognoso pensare che Comuni più ricchi del nostro, come Reggio Emilia, riescano a stare in equilibrio con un gettito Irpef minore”.

La battaglia, insomma, è appena cominciata. E mentre Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Gol, Fratelli d’Italia e Lega Nord chiamano a raccolta tutta la cittadinanza per una manifestazione pubblica che non ha precedenti nella storia locale recente, Fornasini pensa anche alle mosse da compiere all’interno delle istituzioni: “Ci rivolgeremo ai revisori dei conti del Comune, il primo strumento dei consiglieri, visto che non possiamo più fidarci di un’amministrazione il cui comportamento è stata davvero imbarazzante”. In attesa di nuovi aggiornamenti e di eventuali repliche dalla giunta, l’appuntamento è venerdì 22 maggio alle ore 18 in piazza Municipale.


Francesco Rendine – Giustizia, Onore e Libertà


Ilaria Morghen, Movimento 5 Stelle


Vittorio Anselmi – Forza Italia


Paolo Spath – Fratelli d’Italia

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