1 Dicembre 2012
Incontro all’Apollo dedicato alle scuole per la Giornata mondiale

Aids, in regione 400 nuovi casi ogni anno

di Redazione | 4 min

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di Daniele Oppo

Oggi, sabato 1 dicembre si è celebrata anche a Ferrara la Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids con un incontro tenuto al cinema Apollo dedicato alle scuole, dove si è parlato tanto di comunicazione e prevenzione e nel corso del quale si è svolta la premiazione dei vincitori del concorso ‘WriteAids’ (vai all’articolo: http://www.estense.com/?p=261326), che hanno ricevuto il premio dalle mani dell’assessore comunale alla sanità Chiara Sapigni e dal direttore generale del Sant’Anna Gabriele Rinaldi.

Secondo i dati di fine 2011, 34milioni di persone in tutto il mondo hanno contratto il virus Hiv, responsabile dell’insorgenza della sindrome da immunodeficienza acquisita, meglio conosciuta come Aids. In Italia, secondo i dati mostrati da Laura Sighinolfi, infettivologa e responsabile del reparto malattie infettive dell’Ausl, gli infetti sono 160mila con 3461 nuovi casi e circa il 25% di essi è infetto senza che lo sappia. Nel territorio di Ferrara,  586 sono i pazienti attualmente seguiti (23 le nuove diagnosi nel corso del 2012) e si stimano circa un sieropositivi inconsapevoli per ogni tre pazienti sotto osservazione.

I dati dicono che nella regione Emilia-Romagna si contano circa 400 nuovi casi ogni anno, l’85,2% delle infezioni sono contratte per via sessuale, di queste il 72,3% riguarda gli uomini, fra i quali il 71% è di nazionalità italiana. Numeri allarmanti che fanno il paio con l’aumento di infezioni nella fascia di età che da 20 ai 29 anni, ovvero quella che oggi potrebbe e dovrebbe essere fra le più informate del rischio.

Una vera e propria pandemia mondiale di cui, nonostante tutto, si parla poco soprattutto all’interno dei mezzi di informazione, siano essi vecchi o nuovi, se non in termini scandalistici o di scoop. Poco lo spazio dedicato alla prevenzione, all’informazione su rapporti protetti (ormai la maggior parte delle infezioni viene contratta per via sessuale grazie al mancato utilizzo del preservativo, che rappresenta la miglior barriera meccanica contro l’infezione). Il problema della prevenzione, l’unico vero ‘vaccino’ efficace esistente oggi contro l’Aids, passa però da una comunicazione efficiente, soprattutto fra i giovani -e il premio WriteAids si inserisce in questo contesto con una produzione da parte degli studenti di elaborati testuali e vide-fotografici di pregevole fattura- ma anche fra i meno giovani: durante l’incontro sono stati infatti mostrati alcuni video nei quali si poneva in guardia sui rapporti sessuali occasionali, sia con conoscenti che con sconosciuti o, ancora, con prostitute, fenomeno che riguarda tutte le fasce di età.

Ma come comunicare, quali mezzi utilizzare? Eugenio Santoro e Robero Bonin  -responsabile del laboratorio informatico medico dell’Istituto farmacologico Mario Negri di Milano il primo e  giornalista il secondo-  hanno concentrato i loro interventi su un mezzo in particolare: il web, “un’opportunità da cogliere” secondo Bonin “che ha cambiato il mondo del giornalismo e dell’informazione”.  I social network in particolare (Facebook, Twitter e gli altri) che “si sono trasformati in social media” come evidenziato da Santoro,  ovvero in canali in cui l’informazione rimbalza con estrema velocità fra una platea amplissima di utenti, potrebbero costituire un canale preferenziale per lanciare messaggi di prevenzione e invito a un nuovo stile di vita, più sicuro. Il terreno non è completamente inesplorato: nel campo scientifico ad esempio le maggiori riviste per addetti ai lavori utilizzano i social network per rilanciare le notizie su nuovi studi e nuove scoperte. Anche nel campo della lotta all’ Hiv/Aids non mancano gli esempi, come il sito adis.gov, il principale canale mondiale di informazione sull’Aids, che sfrutta tantissimo i nuovi strumenti offerti dalla rete per comunicare, dai blog ai social network, passando per Youtube. Ma ci sono anche esempi italiani, come il portale helpaids.it della Regione Emilia-Romagna che offre tante informazioni sia sul classico portale internet che tramite applicazioni per smartphone.

Non solo, nell’era digitale la diffusione di smartphone e tablet è sempre più ampia e quindi c’è chi ha pensato di sviluppare applicazioni per i dispositivi mobili, che non consistono solo agglomerati di informazioni e consigli ma anche in veri e propri videogames -come ‘Play Forward’ sviluppato dai ricercatori della Yale University- nei quali, assumendo dei comportamenti virtuali e osservandone le conseguenze, il giocatore può sviluppare una maggiore consapevolezza dei rischi che corre nella vita reale.

L’importante, come sottolineato da Bonin, è che i media facciano passare delle informazioni accurate, evitando i grossolani errori che spesso vengono commessi dai giornalisti quando si parla di temi scientifici e, soprattutto, cercando di non rincorrere il sensazionalismo, soprattutto in una materia delicata come quella della lotta all’Aids.

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