La Compagnia di matt-attori dell’Accademia della Follia diTrieste è in arrivo a Ferrara con lo spettacolo ‘Stravaganza’ scritto da Dacia Maraini per la regia di Claudio Misculin, in scena al Teatro Nuovo venerdì alle ore 21.
Il testo racconta con ironia la disperata avventura di uomini costretti dal loro tempo alla diversità per forza. Cinque malati di mente internati in un manicomio, tre uomini e due donne, si tengono compagnia, si raccontano, si amano, litigano, si aggrediscono, ridono di sé e degli altri. Un giorno vengono a sapere che è stata votata la legge Basaglia: il manicomio, la casa di un gruppo di compagni di vita, chiude. Che sarà di loro al di là del muro? Il mondo dei normali freddo e indifferente, meglio tornare in quello che u un ospedale:ma questa volta senza medici né chiavistelli,in una nuova casa deimatti.
Alle 18.30 presso il foyer del Teatro Nuovo Dacia Maraini presenterà il suo ultimo romanzo ‘La Grande Festa’. È un linguaggio profondo e complesso quello con cui ci parlano coloro che abbiamo amato e non sono più con noi,ineffabile come il paese che abitano. I sogni e i ricordi sono il solo passaggio per questo luogo in cui le epoche della vita si confondono, “un’isola sospesa sulle acque, dai contorni sfumati e frastagliati”. Così attraverso il filtro essenziale della memoria e del sogno, Dacia Maraini ci racconta in questo libro coloro che ha amato, che l’hanno amata e che vivono ora solo attraverso i ricordi:“nel giardino dei pensieri lontani” rievoca la sorella Yuki,il padre Fosco, Alberto Moravia, Giuseppe Moretti – l’ultimo compagno scomparso prematuramente per na malattia crudele – l’amico carissimo Pasolini e un’inedita e fragile Maria Callas. Perché il racconto ha il potere di accogliere e abbracciare come in una grande festa le persone amate,restituendo al momento della fine, che oggi sempre più si tende a negare,a nascondere, quel sentimento estremo di bellezza e consolazione che gli è proprio. Dacia Maraini ci regala una storia sincera e struggente, un ritratto memorabile di sé che mescola affetti privati e pubblici, felicità e dolore, in cui la memoria diventa l’occasione per comprendere quanto siano unici e speciali i doni che ci vengono fatti dalle persone che amiamo. Perché chi non c’è più ha sempre qualcosa da dire a chi ancora vive. Un libro capace di emozioni rare, forte di una vita vissuta fino in fondo.
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