Pinguini e odio sui social, fissata la data del processo a Ferrara
Il pubblico ministero Isabella Cavallari ha emesso il decreto di citazione diretta a giudizio per 15 imputati

L’immagine di copertina del gruppo I Pinguini estensi
Inizierà prima dell’estate il processo per far luce sul mondo dei Pinguini estensi, il gruppo facebook creato nel novembre 2019 in reazione a quello delle Sardine, in vista delle imminenti elezioni regionali per far da spalla social alla Lega.
La pm Isabella Cavallari, dopo una fase in cui aveva chiesto per due volte l’archiviazione – alla quale si erano opposte le parti offese l’avvocato Fabio Anselmo, Ilaria Cucchi e a sua madre, Rita Calore. Con motivazioni accolte poi dal giudice per le indagini preliminari – ora ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio per 15 imputati.
In primo luogo a comparire davanti al giudice per l’udienza preliminare, fissata per il 12 giugno 2023, saranno gli amministratori del gruppo: il fondatore Sergio Traccchi, Paolo Pennini, Arianna Pocaterra, Paola Romani, Alberto Ferretti, Raffaella Breveglieri e dei moderatori Stefano Mezzetti. Con loro è chiamato a rispondere in concorso il moderatore Stefano Giglioli.
Per loro l’ipotesi di reato è diffamazione pluriaggravata (aggravata dalla diffusione attraverso i social e dal concorso).
Questo perché gli imputati, in quanto amministratori e moderatore del gruppo, che aveva raggiunto la cifra cospicua di 4936 membri, avrebbero reiteratamente e consapevolmente omesso di esercitare il proprio potere/dovere di prevenire comportamenti diffamatori e offensivi a opera degli iscritti, facendoli così diventare propri. E, di fronte a commenti palesemente offensivi, non si sono adoperati per cancellare i post pubblicati nel gruppo dal dicembre 2019 al gennaio 2020, quando il vaso di pandora venne scoperchiato da una inchiesta di Estense.com.
I post incriminati sono 51, scritti in gran parte da persone ferraresi, diverse delle quali già a giudizio, sempre per diffamazione aggravata.
Con amministratori e moderatore sono coimputati 7 commentatori. A loro si addebitano frasi ritenute offensive nei confronti dei familiari si Stefano Cucchi e nei confronti di Anselmo. Per loro l’imputazione è diffamazione aggravata dal mezzo stampa (Facebook).