Bondeno
22 Maggio 2022
Polemica anche su Argenta, eppure il Mazzolani-Vandini “attualmente funziona a pieno regime” e sono "aumentate le attività rispetto a quelle venute meno"

Bergamini (Lega) teme il depotenziamento dell’ospedale di Cento, ma l’Ausl lo smentisce

di Redazione | 6 min

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Fabio Bergamini in conferenza stampa

Cento. “La situazione della rete ospedaliera del territorio è meno rosea di quanto sostengono i vertici della Sanità. A cominciare da Cona dove i sindacati dei professionisti sanitari hanno richiesto un tavolo in Prefettura, ma anche per quanto riguarda l’ospedale Santissima Annunziata di Cento, alle prese con una serie di criticità che mette in seria discussione servizi fondamentali come la Chirurgia e il Punto Nascite”.

Parte da qui l’attacco a tutto campo del consigliere regionale della Lega Salvini Premier Fabio Bergamini, che ha organizzato appositamente un incontro con la stampa a Cento per parlare di quelle che ritiene essere delle problematiche che riguardano il nosocomio centese.

In primis la mancanza di anestesisti. Figure difficilissime da reperire, anche a livello nazionale. “Eppure, sul territorio provinciale il loro numero è sufficiente, ma appaiono mal distribuiti – osserva Bergamini –. Attualmente, gli anestesisti rimasti in servizio a Cento sono 6, a fronte della riduzione nei mesi scorsi di un’unità. Questo significa che senza un anestesista ulteriore assunto in forma stabile, che garantisca la sua reperibilità, è attualmente a rischio lo svolgimento di attività fondamentali, quali Pronto soccorso, Terapie Intensive, Ostetricia, Punto Nascite».

Attualmente, l’Azienda sanitaria “navigherebbe a vista”, gestendo l’emergenza grazie a figure esterne. “Esiste anche un Dipartimento Interaziendale – ricorda Bergamini – che dovrebbe intervenire per fronteggiare simili difficoltà, ma che non pare aver avuto un ruolo attivo”.

Immediata arriva la replica dell’Ausl di Ferrara, che sul punto chiarisce che “già da prima dell’emergenza Covid la sanità italiana scontava il grave problema della scarsità di medici sul mercato del lavoro, in particolare per determinate specialità: anestesisti, rianimatori, chirurghi generali, internisti, cardiologi, ginecologi, psichiatri, ortopedici. Col Covid tale problematica si è ulteriormente acuita, in particolare per i clinici che lavorano nell’area dell’Emergenza. Sia il Governo, sia la Regione Emilia Romagna, sia la direzione aziendale di Ausl Ferrara, ognuna per le proprie competenze, stanno cercando di mettere in campo ogni possibile intervento per sopperire alle criticità. La Regione ad esempio, da alcuni anni, finanzia posti nelle scuole di specializzazione, che rappresentano il vero “collo di bottiglia” rispetto alla carenza di medici”.

L’Azienda Usl di Ferrara, a sua volta, bandisce “continui concorsi per cercare di reclutare medici e operatori delle professioni sanitarie, principalmente nelle discipline in cui vi è più carenza. E contestualmente mette in atto misure organizzative finalizzate a far fronte, con il personale a disposizione, alle congiunture che si presentano e a garantire i servizi, come è sempre stato fatto e come si continuerà a fare”.

Nello specifico della Unità operativa Anestesia di Cento, “è sicuramente condivisibile quanto attribuito al consigliere Bergamini – chiarisce l’azienda sanitaria -, rispetto ad una necessaria redistribuzione di queste figure professionali tra Azienda Usl e Ospedaliera, con un ruolo più attivo al dipartimento interaziendale, tanto che si è già svolto, in merito, un incontro in Regione con le due direzioni aziendali”.

Ad ogni modo per il reclutamento di anestesisti “già nel 2021 e anche recentemente, sono state bandite selezioni anche a tempo indeterminato, andate deserte. Una nuova selezione sarà a breve espletata, e vi si sono iscritti 12 specializzandi”.

Per far fronte alla situazione, tra giugno e ottobre 2021 l’attività dell’Unità operativa “è stata comunque mantenuta grazie a un accordo per lo svolgimento di prestazioni da parte di anestesisti di altri presidi, integrate ad alcuni turni di servizio affidati a una agenzia di lavoro interinale. Anche per i prossimi mesi si lavorerà in analogia con l’anno scorso per garantire i servizi, che allo stato attuale, non risultano a rischio come riportato dal consigliere”.

Un discorso diverso Bergamini lo riserva al Punto Nascite, “uno dei tanti che la Giunta Bonaccini aveva detto di voler difendere, e che fu temporaneamente chiuso a dicembre. Solo di fronte alle nostre proteste si è sbloccato qualcosa, con l’Ausl che ha arruolato alcune ostetriche provenienti dal privato, ma è indubbio che la programmazione abbia lasciato vari coni d’ombra”. Inoltre, le criticità del Santissima Annunziata sarebbero legate “alla obsolescenza delle sale operatorie, alla mancanza di strumentazioni moderne”.

Anche qui non si fa attendere la risposta dell’Ausl, che ricorda come “per il Punto Nascita, nel dicembre scorso ne è stata sospesa l’attività per una congiuntura di cause legate anche al Covid: non è mai stata in discussione la riapertura, che infatti ha avuto luogo nei tempi previsti, e annunciati fin da subito, e non per le proteste di qualcuno”.

L’attacco di Bergamini si volge poi alla rete delle strutture sanitarie provinciale, dove a suo parere “si sta vivendo con apprensione il discorso degli interventi chirurgici ‘programmati’, quindi non le urgenze. Gli interventi programmati trovano sempre con maggiore difficoltà una collocazione, congestionando i due principali poli per acuti: Cona e il Delta”.

Su questo fronte l’Ausl chiarisce che “l’attività chirurgica in urgenza in provincia non è mai stata sospesa”, mentre durante le ondate di pandemia Covid “si sono dovuti sospendere gli interventi in elezione, per i quali si stanno mettendo in atto adeguati piani di rientro. Anche in questo caso è sicuramente auspicabile la massima collaborazione possibile tra tutti i presidi”.

Quanto invece alla riconversione dell’ospedale Mazzolani-Vandini di Argenta verso un polo di eccellenza ortopedico, in collaborazione con l’Istituto Rizzoli, l’operazione “ha comportato nell’ultimo periodo la riduzione di varie prestazioni chirurgiche: ad Argenta, secondo quanto risposto ad una mia interrogazione, sono risultati in calo gli interventi per la cataratta (circa 900 all’anno), quelli di day-surgery generale (200 nei dodici mesi) e le isteroscopie operative (140 interventi l’anno)”.

Ad analoga interrogazione posta sulla carenza degli anestesisti a Cento e la sopravvivenza difficile di varie specialità, “la Regione ha risposto l’altro giorno (si fa per dire) raddoppiando i tempi utili per fornire le informazioni richieste. In tutto questo, è lecito domandarsi cosa stia facendo la giunta comunale di Cento, che sembra non voler creare allarmismi e, per questo, tace sulle condizioni reali dell’ospedale di Cento”.

Eppure “il presidio ospedaliero di Argenta attualmente funziona a pieno regime – corregge l’azienda sanitaria -: vengono eseguite due sedute di chirurgia generale ambulatoriali, due di iniezioni intra vitreali, una di endoscopia proctologica e due di chirurgia dermatologica. Per quanto attiene alle sedute di cataratta, si specifica che le sedute sono state spostate a Cento (ad ulteriore riprova che nessuno vuol penalizzare quel presidio) solo per la parte operativa mantenendo ad Argenta tutta la parte pre e postoperatoria. E’ inoltre in corso di definizione il progetto di riorganizzazione dell’attività chirurgica che permetterà di recuperare a breve due ulteriori sedute di cataratta settimanali.

L’impegno dell’Azienda sull’ospedale di Argenta, che vede gli interventi di chirurgia ambulatoriale ginecologica spostati su Cento e Delta e la Sala 2 dedicata al Centro di Endoscopia Digestiva per tutta la settimana, è quindi massimo e dimostrabile e va ben oltre alla collaborazione con l’Istituto Ortopedico Rizzoli – conclude Via Cassoli nella sua replica -, grazie a cui, è sempre bene specificarlo, è stato possibile aumentare le attività rispetto a quelle che sono venute meno”.

“Presso l’ospedale di Argenta, infine, “sono stati potenziati o attivati ex novo servizi di Medicina interna degenza e ambulatori, lungodegenza, endoscopia digestiva, accesso vascolari, fisiatra/fisioterapia, DSA oncologico, distribuzione presidi stomizzati, attività dell’ambulatorio chirurgico, ambulatorio terapia del dolore (in collaborazione con IOR), Centro Salute Donna, Punto Prelievi, attività ambulatoriale polispecialistica, diagnostica radiologica e Pronto Soccorso (a cui si aggiungerà l’attività ortopedica, con possibilità di gestire ad Argenta patologia traumatologica ortopedica)”.

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