Attualità
10 Giugno 2021
Una delegazione rappresentativa di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, ha incontrato la dirigente Veronica Tomaselli per rivendicare il rispetto del 'patto' siglato con il Ministero

Sindacati della scuola in presidio: “Più personale e meno alunni per classe”

di Redazione | 3 min

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In occasione della manifestazione nazionale di ieri, 9 giugno, convocata dalle organizzazioni sindacali della scuola, che ha visto nella nostra provincia un presidio in mattinata davanti all’Ufficio di Ambito Territoriale, una delegazione rappresentativa di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, ha incontrato la dirigente Veronica Tomaselli.

Sono state portate all’attenzione dell’Amministrazione le rivendicazioni sindacali che attengono al rispetto di quanto siglato con il “Patto per la Scuola” definito nei contenuti con il Ministero e le organizzazioni sindacali il 20 maggio. Per i sindacati infatti è necessario dare gambe e risorse agli impegni presi. La messa in sicurezza delle scuole, l’efficientamento energetico, la rigenerazione urbana di luoghi da dedicare all’istruzione in una vera e propria innovazione degli spazi, fino alla implementazione e generalizzazione delle infrastrutture tecnologiche e della connessione, sono i temi che vengono proposti alle istituzioni dell’intera provincia ferrarese. “E’ il tempo – commentano – di riconvocare il tavolo provinciale dedicato all’istruzione affinché si costruiscano le strategie di lungo periodo per tenere aperti, e in sicurezza, la scuola, i luoghi dello studio“.

Rilevante spazio è stato dedicato alla richiesta di soluzioni alla “questione precariato”, sollecitando procedure di stabilizzazione di tutti i precari con almeno tre anni di servizio e la conferma dell’organico cosiddetto Covid anche per il prossimo anno scolastico. A tal proposito, è stato condiviso con la dirigente la necessità di avere dal Ministero risorse di ulteriori posti di personale scolastico (quello che quest’anno è stato assunto come “organico Covid”) individuate come numero di posti di lavoro e non come risorse economiche da gestire istituto per istituto, al fine di garantire l’effettiva presa di servizio di tutto il personale necessario senza scaricarne esclusivamente sulle segreterie la gestione amministrativa e per scongiurare la non regolarità nel pagamento della retribuzione come successo quest’anno.

Le ultime due istanze ribadite sono state la riduzione del numero degli alunni per classe e la richiesta di tempo pieno per la scuola primaria e di tempo prolungato per la scuola secondaria di primo grado. “Esse – spiegano i sindacati della scuola – sono le condizioni imprescindibili per restituire alle bambine e bambini, alle ragazze e ragazzi, tutto il tempo scuola perduto a causa del Covid”. “Le richieste di questi tempi scuola – aggiungono – sono quelli che ogni anno molte famiglie continuano a chiedere al momento delle iscrizioni dei loro figli e sono anche i modelli di tempo scuola che molti docenti auspicano di vedere attivato nella loro istituzione scolastica. E’ necessario dare copertura a tutte le richieste di tempo pieno avanzate dalle scuole. Queste sono le azioni necessarie per cambiare passo e dare il via ad una modifica del sistema dell’istruzione e renderlo protagonista per il vero cambiamento che attende il Paese, con una scuola che ritorni alla normalità a partire dal prossimo anno scolastico”.

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