Si chiamerà “Ci siamo rotti i polmoni” la manifestazione pubblica contro l’aumento dei rifiuti bruciati dal termovalorizzatore di Ferrara.
E sul luogo di ritrovo, in piazza Castello, venerdì 21 maggio alle 17.30, torneranno le Sardine, là dove avevano lanciato nel dicembre scorso il grido #Ferrarasislega.
“Le Sardine ferraresi sono preoccupate per il futuro ambientale di Ferrara e si schierano dalla parte dei cittadini, seguendo l’esempio della Rete per la Giustizia Climatica – affermano in un comunicato -. Perché la giunta leghista ha avvallato la decisione di aumentare lo smaltimento di scorie provenienti anche da altre regioni, oltre le 50mila tonnellate prodotte dalla nostra provincia, secondo l’accordo stipulato tra Comune ed Hera? Per quale possibile introito?”.
La critica è diretta verso la decisione di “accrescere i rifiuti da infornare nel termovalorizzatore, peggiorando la qualità dell’aria di un’area geografica con alcuni tassi d’incidenza tumorale inferiori solo a Taranto”, anziché “ottimizzare il sistema della raccolta differenziata e del riciclo plastico, nonché incentivata una filiera occupazionale basata sul riutilizzo dei materiali e dello zero waste”.
Per mesi inoltre “non è stato comunicato alcunché ai cittadini, costretti a subire un progetto che per il profitto di pochi calpesta la salute di tutti, specialmente dei nostri figli”, anche se “la Lega spende centinaia di migliaia di euro l’anno in comunicazione, ma decide di omettere una presa di posizione cruciale, che nulla ha a che vedere con la straordinarietà presentatasi in occasione dello smaltimento eccezionale dei rifiuti pugliesi di qualche anno fa”.
Le Sardine citano i precedenti elencati da Estense.com, quando la Lega con a capo Salvini, nel 2014 si presentò in via Diana “per pura propaganda. E proprio Fabbri allora si espresse così: «Diciamo no a questa vergogna»”. “Sono altrettanto vergognose, a nostro avviso – commentano -, la falsa retorica e la grave omissione del sindaco e del suo entourage. Non è da tralasciare la leva contrattuale che il sindaco sta sprecando: in qualità di presidente Atersir ed essendo Hera in proroga sulla gestione del servizio, Fabbri potrebbe pretendere dalla s.p.a. dei comportamenti più benefici, rinunciando alla logica del profitto industriale a favore della nostra salute”.
Le Sardine se la prendono anche con l’assessore all’ambiente Alessandro Balboni, le cui giustificazioni paiono “insufficienti e sconcertanti”: “si è rintanato pubblicamente dietro la conferenza dei servizi e ha sventolato tecnicismi prodotti, non a caso, dagli uffici di Hera in totale controtendenza con le esigenze ecologiche del nostro territorio”.
“Non c’è alcun decreto che abbia obbligato il Comune ad assecondare la multiutility – sostengono le Sardine -. La nostra salute non deve essere frutto di un compromesso, per di più essendo la prima città in Italia per la raccolta differenziata e grazie agli sforzi dei ferraresi”.
E allora l’assessore Balboni, “che sui social ci ha sommerso di foto in tenuta Plastic Free, strumentalizzando l’impegno e l’entusiasmo di decine di volenterosi, ci ha preso in giro? Che senso ha siglare protocolli d’intesa coi cittadini, se poi non coinvolge l’opinione pubblica su scelte fondamentali? Le apparenze con il sacco nero in mano e i guanti non bastano più, sono figlie dell’opportunismo e di un politicare vecchio stampo che finge di ascoltare le persone per poi favorire le carriere dei singoli. E i loro privilegi”.
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