Attualità
22 Dicembre 2020
Segnalati 55 casi positivi su 84 tra gli ospiti, 15 oss, 6 infermieri, 2 ausiliarie, un’addetta alla cucina, una animatrice e un amministrativo della struttura

Covid. Focolai nelle case protette: alla Cra Paradiso picco di contagi

di Redazione | 4 min

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La Funzione pubblica della Cgil segnala il picco di casi di Coronavirus che vedrebbe coinvolti 55 su 84 ospiti, 15 oss su 45, due responsabili su tre, 6 infermieri su 7, 2 ausiliarie su 4, un’addetta alla cucina, una animatrice e un amministrativo della struttura.

La Funzione pubblica della Cgil appena il 17 dicembre aveva chiesto alla direzione della casa di riposo quale fosse la situazione in relazione ai contagi. “Il 17 erano solo 10 gli ospiti positivi” riportano oggi Natale Vitali e Luca Greco della Fp Cgil, che avevano chiesto alla struttura di avere una copia dei protocolli operativi. “Ci risposero che era tutto a posto nella gestione dell’emergenza e che si stanno adottando tutte le misure concordate e approvate dalla direzione attività sociosanitarie dell’Ausl”.

“A nessuna delle richieste avanzate è stata data risposta”. Il sindacato chiedeva “non la certificazione dei dpi, ma il loro corretto utilizzo in funzione del servizio e una loro adeguata fornitura così come previsto da tutte le normative vigenti” e chiedeva una specifica in merito alla “non divisione dei reparti tra zona sporca e zona pulita, evidenziando la mancanza di zone idonee alla svestizione e allo stoccaggio dei materiali pericolosi”.

È stata inoltre richiesta copia dei protocolli di sicurezza condivisi con le organizzazione sindacali per la gestione dell’emergenza e i percorsi che si stanno mettendo in campo per sostituire i lavoratori attualmente in malattia: “ci chiediamo come sia possibile garantire con un solo infermiere ben 84 ospiti?”.

Dell’importante focolaio è consapevole anche l’Ausl ovviamente, che ne conta diversi, anche se di dimensioni molto più ridotte, nella provincia. A partire dalla fine della scorsa settimana i servizi dell’Azienda sanitaria hanno intercettato una serie di situazioni che dimostrano un aumento della circolazione del virus nelle strutture del nostro territorio.

La situazione, aggiornata alle ore 16 di ieri (lunedì 21 dicembre), vede ben 14 strutture sottoposte a provvedimenti di quarantena (residenziali) o di sospensione cautelativa delle attività (due centri diurni per persone affette da disabilità). La distribuzione geografica interessa tutti i distretti della provincia, anche se il distretto Ovest risulta essere, ad oggi, il più risparmiato (una casa famiglia per anziani e un Csrd).

“Si tratta prevalentemente di situazioni emerse dopo le attività di screening programmato – spiega l’Ausl -: in alcuni casi il provvedimento cautelativo è scattato anche per una singola segnalazione di ospite o operatore positivo al tampone eseguito per la ricerca di Sars Cov 2, confermando l’importanza del costante lavoro preventivo svolto dai tecnici aziendali”.

A Ferrara risultano ancora attivi un paio di focolai scoppiati nel mese di novembre (Cra Service e Cra Betlem), anche se sono evidenti i segnali di contenimento (alcune decine di guarigioni nel corso dell’ultima settimana), ma “va segnalata soprattutto l’insorgenza di una criticità a carico della Cra Paradiso che, in seguito allo screening di tutti gli ospiti e del personale (eseguito il 18/12), ha visto salire consistentemente il numero dei soggetti contagiati”.

Nella mattinata di ieri gli ospiti sono stati visitati dai professionisti dell’Usca: “si tratta nella maggioranza dei casi – specifica l’azienda sanitaria – di soggetti asintomatici o con sintomi lievi e fino ad ora non è stato necessario procedere con nessun ricovero ospedaliero, ma la fragilità degli ospiti obbliga alla prudenza ed all’osservazione costante dell’evoluzione clinica, trattandosi di persone molto anziane, non autosufficienti ed affette da patologie croniche”.

Nel corso del weekend è stato segnalato un secondo focolaio (Cra S. Antonio di Migliaro) di dimensioni più contenute, ma l’operazione di mappatura completa (ospiti e personale) è programmata per domani.

Nella stessa giornata è previsto anche un intervento formativo per istruzione all’esecuzione dei tamponi “rapidi”. Già nel pomeriggio di ieri è stato eseguito un primo intervento da parte dell’Usca territorialmente competente.

Grazie agli interventi di screening programmato, una settimana fa, era stato individuato un focolaio anche in una struttura di Jolanda di Savoia (Villa Glicine), che seppur di piccole dimensioni risulta essere significativo per l’alta percentuale degli ospiti risultati positivi.

Alcune nuove segnalazioni sono giunte anche dalle strutture rivolte alle persone disabili. Il Csrr “il Faro” di Codigoro è in quarantena dal 18 dicembre: anche se la situazione appare sotto controllo, nella giornata odierna è stato seguito un intervento di valutazione “a tappeto”, che ha coinvolto anche il centro diurno contiguo, applicando un atteggiamento molto cautelativo.

Tra domenica e ieri due centri diurni (San Martino e Bondeno) hanno sospeso la loro attività ed è stato programmato l’intervento di mappatura degli ospiti e degli operatori. Visto che si tratta di situazioni che appaiono ben contenute, non è esclusa la ripresa delle attività prima della fine dell’anno, almeno per il Crsd di San Martino.

Nel complesso, quindi, dopo alcune settimane di relativa tranquillità (almeno per quanto concerne gli esordi di focolaio) “si configura una situazione decisamente più dinamica, che obbliga le equipe di cura di tutti i servizi rivolti alle persone fragili ad elevare ulteriormente il livello di controllo – conclude l’Ausl -. Sotto questo profilo, è auspicabile che le scelte di contenimento sociale previste dalle normative nazionali aiutino a contrastare efficacemente un tasso di diffusione dell’epidemia in evidente crescita”.

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