Tornano in patria i due tunisini che il 26 giugno scorso sono stati tratti in arresto per duplice tentato omicidio in concorso e per detenzione in concorso a fini di spaccio di sostanza stupefacente di tipo hashish. Si tratta del 32enne T.A. e del 35enne T.D., entrambi irregolari sul territorio nazionale.
La squadra mobile aveva proceduto al loro arresto “in flagranza o quasi flagranza” e aveva contestato loro anche la detenzione a fini di spaccio in concorso di sostanza stupefacente. In seguito l’arresto non è stato convalidato in tribunale per mancanza dei requisiti della flagranza, ma nel frattempo l’ufficio Immigrazione della Questura aveva chiesto il nulla osta all’autorità giudiziaria per espellere i due tunisini.
All’epoca dei fatti, in via Baluardi, armati di due coltelli, un machete e spray al peperoncino, i due avevano aggredito con ferocia due connazionali colpendoli con vari fendenti all’addome procurando loro lesioni. Nel contempo una volante allertata dalle telefonate al 113 si era portata sul posto individuando i due presunti autori che si erano dati alla fuga, immediatamente inseguiti e bloccati nelle vie limitrofe. Durante la fuga avevano abbandonato il coltello utilizzato per l’aggressione, prontamente recuperato dagli agenti. Negli uffici della Squadra Mobile le parti lese e due testimoni avevano fornito indicazioni precise e concordanti e riconosciuto le foto dei due malviventi. Entrambi i cittadini tunisini erano già noti per numerosi precedenti di polizia e penali per rissa, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento di edifici pubblici, reiterata detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, immigrazione clandestina.
A conclusione delle formalità di rito, i due arrestati erano stati portati in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. In sede di udienza di convalida il Gip riscontrò la carenza dei requisiti della “quasi flagranza” nonché la preliminare e difficile ricostruzione dei fatti che permettesse di sostenere la versione dell’agguato con l’intento di uccidere, derubricando il reato in lesioni personali aggravate e non convalidando gli arresti dei due extracomunitari che sono stati rimessi in libertà.
L’ufficio Immigrazione della Questura, visto lo stato di irregolarità sul territorio nazionale dei due tunisini e la loro evidente pericolosità sociale, prontamente si è attivata per le procedure di espulsione, recandosi direttamente alla Rappresentanza Consolare a Genova per ritirare il “lasciapassare”. Nel frattempo è iniziata una costante attività per monitorare i loro spostamenti fino ad oggi.
Disposto il provvedimento di espulsione dal prefetto e ordine di esecuzione del questore di accompagnamento degli stranieri alla frontiera con scorta specializzata fino al paese di origine, l’Ufficio Immigrazione ha quindi prelevato i due cittadini tunisini presso la loro dimora provvisoria e ha notificato loro i provvedimenti, provvedendo in tempi rapidi alla richiesta di convalida dell’ordine di accompagnamento del questore da parte del Giudice di Pace. Quest’ultimo ha convalidato la richiesta in udienza camerale, con decreto motivato e sentiti gli interessati, assistiti dal difensore.
I due tunisini sono stati infine accompagnati all’aeroporto di Bologna ed entrambi imbarcati su un volo diretto per Tunisi con scorta tecnica altamente specializzata della Polizia di Stato autorizzata dalla Direzione Centrale dell’Immigrazione presso il Ministero dell’Interno su richiesta del questore.
“Le persone destabilizzanti per l’ordine e la sicurezza pubblica – ha commentato lapidario il questore Cesare Capocasa – devono essere rimpatriate”.
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