Politica
28 Aprile 2020
Il sindaco attacca sindacati e associazioni umanitarie per la causa contro il Comune

Buoni spesa discriminatori, Fabbri parla di demagogia

di Redazione | 3 min

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“Per una città che sappia guardare lontano”, questo lo slogan della lista civica Ferrara Futura del candidato sindaco Daniele Botti, che spicca in mezzo alle bancarelle di cibo della tradizione ferrarese in un fucsia sgargiante. A raccogliere le firme e spiegare ai passanti il programma elettorale i candidati della lista e Botti in compagnia del deputato di Italia Viva Luigi Marattin

“Mentre ristoratori, baristi, parrucchieri e tanti altri lavoratori rischiano di non farcela, a causa dei tempi lunghissimi sulle riaperture imposti dal governo Conte, sostenuto non dimentichiamolo dal Pd e dal M5S, i sindacati pensano a portare in tribunale il Comune di Ferrara perché ha scelto di destinare i Buoni Spesa ai ferraresi danneggiati dal lockdown, invece che agli immigrati irregolari e ai richiedenti asilo”. In vista dell’udienza che si terrà il prossimo 30 aprile 2020, presso il Tribunale di Ferrara per determinare l’urgenza relativa alle cause intentate da Asgi, Cgil, Cisl, Uil e Associazione Culturale Umanità relative ai criteri di assegnazione dei Buoni Spesa, Alan Fabbri, di fronte ai vari precedenti sfavorevoli che si stanno susseguendo in tutta Italia, affibbia la patente della demagogia a chi ha parlato di scelte discriminatorie operate dalla sua giunta.

“Come sindaco, ma anche come cittadino, sono perplesso da questa posizione assunta, addirittura in Tribunale, da parte di chi dovrebbe tutelare chi lavora e invece preferisce insistere, in questo momento drammatico, su posizioni ideologiche che finiscono per nuocere alla collettività”. In realtà di ideologico al momento, nelle cause e ricorsi presentati ai vari Tar e nei vari tribunali, non c’è nulla: il nocciolo della questione, sulla quali il sindaco sorvola, è che la stessa Corte Costituzionale (sentenza n. 198 del 2000), afferma che lo straniero (anche irregolarmente soggiornante) gode di tutti i diritti fondamentali della persona umana.

“Abbiamo deciso di mettere dei paletti alle assegnazioni dei Buoni Spesa con uno scopo ben preciso – va avanti Fabbri – così come prevedeva il decreto di assegnazione: aiutare in modo concreto i lavoratori danneggiati dal lockdown e far arrivare questi aiuti a persone che non usufruiscono di altri aiuti o sussidi”. In realtà i buoni spesa, al contrario di come li ha voluti destinare la Lega, sono stati istituiti dal governo Conte per garantire alle persone più vulnerabili la possibilità di soddisfare un bisogno primario e un diritto fondamentale quale il diritto all’alimentazione. Nulla a che vedere insomma con la nazionalità individuata come prioritaria dalla giunta leghista di Ferrara.

Fabbri tira fuori allora la carta dei richiedenti asilo, cui “vanno già consistenti aiuti da parte del nostro welfare”. Ma anche qui la realtà è diversa: l’ordinanza della Protezione civile parla espressamente di dare la priorità a chi non sia già assegnatario di sostegno pubblico.

Fabbri tira fuori anche “l’amara sorpresa dei giorni scorsi, quando i nostri uffici, grazie a verifiche interne, hanno scoperto che due degli immigrati che hanno intentato causa per discriminazione, avevano in realtà già ottenuto dal Comune i buoni spesa. Nonostante questo, infatti, Cgil Cisl e Uil cercano ancora di demolire, con un’altra causa in rappresentanza di altri immigrati, il nostro tentativo di tutelare chi fino ad oggi ha retto con il proprio lavoro e le proprie fatiche il sistema economico della città”.

Il sindaco aggiunge che “è chiaro che nessuno nella nostra città verrà lasciato indietro e non ci siamo mai rifiutati di prestare aiuto e soccorso ai bisognosi, ma esistono tanti diversi strumenti di sostegno dedicati agli immigrati senza permesso di soggiorno di lunga durata (unica categoria esclusa dalle assegnazioni) e sarebbe sbagliato destinare a loro anche i Buoni Spesa da emergenza sanitaria”.

Intanto, lo scorso 24 aprile, si è conclusa l’opportunità per i cittadini di fare richiesta dell’assegnazione dei buoni attraverso le linee telefoniche dell’Asp: le famiglie raggiunte sono state 2.963, alle quali sono stati assegnati complessivamente 33.069 tagliandi per un ammontare totale di 661.380 euro e gli uffici stanno valutando le modalità di assegnazione della somma rimanente.

Tra le famiglie che hanno ottenuto o tagliandi i cittadini italiani sono stati 2424, i cittadini Ue 182, i cittadini extra Ue 281 e i titolari di carte di soggiorno 50. Per quanto riguarda agli aspetti lavorativi i cassa integrati sono 945, i disoccupati sono 170, i lavoratori senza ammortizzatori sociali 524 stagionali 123. La maggioranza degli assegnatari sono donne.

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