Cronaca
16 Ottobre 2019
La vittima sarebbe uscita di casa lasciando tv e luce accese, forse trascinato dall'improvvisata di un conoscente. Inquirenti sulle tracce del fuggitivo. Contrada di San Paolo sotto shock

Si stringe il cerchio sull’uomo che ha abbandonato agonizzante Paolo Resca

di Redazione | 3 min

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Paolo Resca (foto tratta dal profilo Facebook)

C’è un ‘buco’ da colmare nel mistero della morte di Paolo Resca, il 55enne abbandonato in corso I Maggio senza vita da una persona tuttora ricercata dalla Polizia. Un buco che va dalle 23.30 di sabato 12 ottobre alle 7 del giorno dopo. Perché Resca, contradaiolo del Rione San Paolo, viveva da solo e non aveva lasciato detto a nessuno dove sarebbe andato e con chi. E il suo cellulare, dal quale si potrebbero verificare le ultime chiamate e conversazioni, ancora non è stato ritrovato.

Sembrerebbe poi che l’uomo fosse uscito di casa lasciando la luce e la televisione accesa, come se qualcuno fosse passato a salutarlo – probabilmente un’improvvisata – e non avesse dunque in programma di trascorrere fuori la serata, forse con la stessa persona che poi lo ha abbandonato già morto o agonizzante sulla strada. Circostanza, questa, ancora tutta da confermare, ma accreditata da voci vicine alla stessa vittima e confortata dal fatto che fosse uscito senza documenti.

Le indagini della Squadra Mobile della Questura hanno dovuto compiere un primo step per identificare il 55enne (l’uomo come detto era uscito senza documenti) e ora si stanno concentrando sulla persona che è stata vista in corso I Maggio, qualcuno che era con lui, a bordo di una Fiat Panda di colore blu poi fuggita verso via Arianuova. Il testimone ha detto di aver notato un uomo a terra che, dal lato sinistro della vettura, dava schiaffetti al conducente che appariva privo di sensi, come per farlo rinvenire, quindi, invece di chiamare i soccorsi, avrebbe estratto l’uomo dall’abitacolo lasciandolo a terra e sarebbe fuggito con la stessa auto. Non risulta però che l’auto fosse di proprietà di Resca. Il fuggitivo ora rischia l’incriminazione per omissione di soccorso e omicidio colposo.

Sulle cause della morte sarà l’autopsia disposta dal pm Andrea Maggioni a fare chiarezza, ma si ipotizza che l’uomo, che già durante la cena aveva accusato un malore, possa essere stato colpito da una forma più grave nel corso della serata. Cosa possa averlo scatenato, però, non è ancora dato sapere. In ogni caso non sono stati riscontrati segni di violenza.

Sui motivi della fuga della persona che avrebbe trascorso la serata con lui, invece, si stanno facendo molte ipotesi, più o meno fondate, fra cui quella di un incontro clandestino che il ricercato avrebbe pensato di nascondere dileguandosi. Su questo l’avvocato della famiglia della vittima, Eleonora Baldi, non si sbilancia: “Non credo, è un’ipotesi che non corrisponde a niente che sia a nostra conoscenza”. “Siamo tutti in attesa – prosegue il legale – dei risultati delle analisi sul corpo, dato che risultano ancora ignote le esatte cause della morte. E attendiamo ovviamente anche lo sviluppo delle indagini, rispetto alle quali ho la sensazione che gli inquirenti siano in fase già molto avanzata e che la svolta quindi sia imminente”.

Paolo Resca, che lavorava come operaio alla Tesani e Sammarchi di Calderara di Reno (Bologna), aveva perso i genitori e abitava da solo ma poco distante dalla sorella e dal cognato. Per problemi personali da qualche tempo non frequentava più assiduamente la contrada di San Paolo, nella quale aveva fondato il gruppo dei focolieri denominato “Armonie di Fuoco”, dopo aver seguito un corso specifico. La sua morte ha lasciato i contradaioli sconvolti, sotto shock: “Sconvolge il modo con cui se n’è andato – commenta il presidente del rione, Pierfrancesco Perazzolo – perché se chi era con lui avesse chiamato subito i soccorsi, forse oggi Paolo sarebbe ancora con noi”. In contrada era conosciuto per la sua affabilità, ma anche per essere una persona estremamente corretta. “In questi giorni sono state fatte ipotesi sulla sua vita privata – aggiunge Perazzolo – della quale però non sappiamo perché su questo lui era molto riservato. Ciò che per noi contava è che Paolo era una splendida persona, un vero gentleman, oltre ad essere sempre stato sorridente e propositivo. Una grande perdita per tutti noi”.

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