Fermato con oltre 55 grammi di droga in casa. Arrestato
Durante il ponte festivo, i carabinieri di Comacchio hanno pattugliato le strade durante i servizi di controllo del territorio nei luoghi della movida
Durante il ponte festivo, i carabinieri di Comacchio hanno pattugliato le strade durante i servizi di controllo del territorio nei luoghi della movida
Venerdì 3 maggio il sindaco di Mesola, Gianni Michele Padovani, svelerà il programma e presenterà la squadra della lista "Insieme per Crescere"
A Bosco Mesola domenica 5 maggio per tutta la giornata ci sarà l’ormai tradizionale “Bosco in fiore” la festa dei fiori che coloreranno l’intero paese
L'asparago è una coltura interessante dal punto di vista agronomico, nutrizionale e culinario molto apprezzato. Sulle sue potenzialità si terrà un incontro lunedì 29 aprile alle ore 17 presso la sala F.lli Navarra cooperativa Casa Mesola Magazzino (via Bassalunga)
Ci sarà bisogno di una perizia psichiatrica su Giacomo Bovolenta, il 28enne che a marzo 2023, in un'abitazione di via Sacche, a Mesola, aveva tentato di uccidere - fortunatamente senza riuscirci - il 29enne, anche lui ferrarese, Davide Menegatti
di Giuseppe Malatesta
Mesola. “La mia vita è vuota da quando non c’è più la mia bambina”. Sono trascorsi quattro anni dal 4 ottobre 2015, l’ultimo giorno in vita per la giovane Ishrak Amine, la 21enne uccisa con un colpo di pistola da suo padre M’Hamed nella casa di famiglia, a Mesola, in cui l’uomo si tolse la vita un attimo dopo.
Un gesto folle che ha cambiato per sempre l’esistenza di Zakia, madre e moglie distrutta dal dolore che a distanza di anni fatica a ritrovare la serenità. Quel giorno, la tragica notizia la raggiunse in Marocco, dove presto anche M’Hamed avrebbe dovuto recarsi per formalizzare le pratiche di separazione tra i due.
Oggi Zakia continua a vivere a Mesola, un luogo pieno di ricordi che non intende abbandonare. “Qui tutto mi riporta alla mente la mia Ishrak, anche se lei è lontana da me: riposa in Marocco, in un cimitero musulmano, e non è facile quindi farle visita”.
Lontana da parenti e amici, in questi anni Zakia ha potuto fortunatamente contare sulla vicinanza di concittadini e conoscenti, che ancora oggi le danno sostegno e vicinanza e, insieme a lei, ricordano Ishrak con un fiore o una candela fuori dalla casa in cui si è consumata la tragedia, in via Alfonso d’Este. “Non sono mai più entrata lì – racconta -, sarebbe troppo doloroso. Da quel giorno il tempo si è fermato per me come per la mia bambina. Lei aveva una vita davanti, ma purtroppo è andata così”.
Oggi non resta che il ricordo, quello di una giovane studentessa con tanti sogni nel cassetto e un sorriso che Zakia non dimenticherà mai.
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