Politica
18 Settembre 2019
I sindacati chiedono più trasparenza e confronto all'amministrazione: "Non sappiamo ancora se i pensionamenti saranno compensati da nuove assunzioni"

Le biblioteche ferraresi nel regno dell’incertezza: “Non sono scelte tecniche, ma politiche”

di Ruggero Veronese | 4 min

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Non è decisamente un bel momento per il sistema bibliotecario ferrarese che, dopo lo stop per decisione della nuova giunta alla realizzazione di una nuova biblioteca alle Corti di Medoro (ex Palaspecchi) in via Bologna, si trova a che fare con una vera e propria emergenza per l’assenza di personale, che potrebbe avere effetti anche molto pesanti sul mondo culturale e studentesco ferrarese. Al punto da mettere a rischio anche i turni di apertura della biblioteca Ariostea, uno dei principali poli studenteschi della città.

Dopo la risposta dell’assessore alla cultura Marco Gulinelli all’interpellanza di Ilaria Baraldi e Aldo Modonesi del Pd, in cui si parlava di possibili rischi per i turni di lavoro all’Ariostea, oggi sono i sindacati per la funzione pubblica (Cgil – Fp, Cisl – Fp e Uil – Fpl) a entrare nel dettaglio delle criticità del sistema bibliotecario, lamentando anche l’assenza di un vero confronto con l’attuale amministrazione comunale per pianificare il futuro: “Da quando si è insediata abbiamo inviato decine di richieste di incontro e ci hanno accolto in due occasioni, una con l’assessore al personale Angela Travagli e una col vicesindaco Nicola Lodi. Ci è stato detto che quello che funziona bene non verrà toccato, ma senza scendere nel dettaglio e non sappiamo ancora se i pensionamenti verranno coperti da nuove assunzioni. In questa fase stiamo imparando le cose dai giornali invece che dai consueti canali istituzionali e il prossimo incontro sarà il 25 settembre nell’ufficio del sindaco: una sede atipica, visto che in genere trattiamo col direttore del personale o dei dirigenti aziendali, trattandosi di incontri tecnici e non politici. Prima di questo incontro faremo un’assemblea con tutti i lavoratori interessati, per discutere della linea da portare avanti”.

Anche se i numeri del personale in uscita possono sembrare ridotti in confronto ad altri contesti (si parla di circa 20 persone), si tratta comunque di una riduzione in grado di mettere in ginocchio il sistema delle biblioteche ferraresi: basti pensare che alla biblioteca Bassani di Barco andranno in pensione cinque impiegati su 11, quindi quasi la metà del personale. La questione quindi oltre che occupazionale riguarda anche il livello dei servizi culturali a Ferrara, che potrebbero pagare a caro prezzo i mancati ricambi proprio in una fase di crescita del numero di studenti. E i sindacati sono preoccupati anche dalle possibili esternalizzazioni del servizio che potrebbero far aumentare i costi: “A Bondeno Fabbri ha esternalizzato diversi servizi culturali a delle cooperative – afferma Francesco Bertelli della Cisl Fp – ma i costi di gestione invece che scendere sono aumentati”.

In un contesto di questo genere, i sindacati non nascondono le critiche all’amministrazione per aver bloccato il progetto di una biblioteca alle Corti di Medoro, per ampliare lo spazio riservato al comando della polizia municipale. “Si tratta di scelte politiche, non tecniche – afferma senza mezzi termini Vitali -. Basta leggere le motivazioni scritte dall’assessore Gulinelli, secondo cui ‘la zona è scarsamente servita da mezzi pubblici’. E parliamo di via Bologna, una delle strade più trafficate della città. In compenso vogliono farci la palestra per i vigili: con tutti i vigili con cui abbiamo parlato ci è sempre stato detto che l’ultima cosa di cui hanno bisogno è una palestra, perchè fanno un lavoro che li tiene già in movimento tutto il giorno. L’idea di fare una convenzione con le palestre private riservata a tutti i dipendenti pubblici non è neanche passata per la testa dell’amministrazione”.

Le priorità ora secondo il rappresentante sindacale Corrado Oddi devono essere tre: garantire il rimpiazzo del personale in uscita, farlo anche attraverso concorsi specifici da ‘istruttore culturale’ (e non solo attraverso mobilità di personale da altri servizi) e rilanciare il progetto di una biblioteca pubblica nella zona sud della città. I sindacati infatti bocciano completamente l’idea di Gulinati di usare come ‘ripiego’ la piccola biblioteca Rodari in zona Krasnodar, dove secondo quanto scritto dall’assessore “l’amministrazione intende coinvolgere i residenti in un percorso partecipato al fine di condividere idee, progetti e iniziative di carattere culturale”.

Per concludere, sempre in tema di scuola, i sindacati denunciano un ultimo problema: in queste settimane gli insegnanti pubblici sono stati contattati telefonicamente dagli uffici comunali, ricevendo la richiesta di restituire (tramite la rinuncia a un giorno in meno di ferie o la decurtazione di un giorno di lavoro dalla busta paga) il compenso per la giornata dello scorso 2 marzo, quando le scuole rimasero chiuse a causa di una forte nevicata. Una decisione basata però su un’ordinanza prefettizia e non sulla spontanea volontà degli insegnanti, che di conseguenza avevano tutto il diritto al normale compenso per la giornata di lavoro. Per questo secondo i sindacati la richiesta degli uffici pubblici è completamente illegittima, anche se alcuni insegnanti hanno già accettato e subito la decurtazione. E se qualcuno ora volesse fare ricorso? “Parliamo di cause da migliaia di euro di spese legali per ottenere indietro una giornata di lavoro: è chiaro che nessuno si spingerà a tanto. Ma rimane una decisione illegittima che va portata all’attenzione pubblica”.

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