Politica
6 Maggio 2024
La lista vuole superare "la politica miope" di questa amministrazione che non ha saputo affiancare alla parola "sicurezza" la parola "inclusione"

Sinistra Unita per Anselmo: “Priorità all’inclusione”

di Redazione | 4 min

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“In questi cinque anni il Comune ha destinato pochissime risorse per l’inclusione degli stranieri nel nostro tessuto sociale, ma questo non deve stupire nessuno, visto che nell’agenda di Alan Fabbri e dell’assessorato alle politiche sociali compariva al primo posto la parola Sicurezza. Quello che stupisce invece è che non siano mai comparse le parole Inclusione degli stranieri immigrati, ma di questo i succitati non hanno mai fatto mistero essere un motivo di vanto, piuttosto che segno di una politica miope“. Ad intervenire è Sinistra Unita per Anselmo che critica l’attuale amministrazione, “riuscita per ben due volte a farsi condannare per discriminazione e violazione del principio di uguaglianza: la prima volta escludendo gli stranieri dai finanziamenti nazionali durante la pandemia da Covid e la seconda volta per aver stabilito criteri iniqui di assegnazione delle case popolari, che discriminavano le famiglie straniere a favore degli italiani sulla base del principio di residenzialità storica”.

Secondo la lista che supporta Fabio Anselmo alle prossime elezioni comunali “in una provincia che registra solo un 10% di residenti di origine straniera, è evidente che l’immigrazione non costituisce una terribile minaccia, ma è un dato che richiede attenzione e riflessione. Sappiamo benissimo quanto sia importante promuovere un’adeguata accoglienza degli stranieri, perché questi possano inserirsi nel rispetto delle nostre regole e perché ciò porti benefici economici e sociali”.

Al centro del problema sono i pochi arresti della “tanto sbandierata” politica della sicurezza mentre non si vedono i risultati. “Il mercato di sostanze psicotrope e illegali, alias lo spaccio, gode di ottima salute ed è sotto gli occhi di tutti”. Non solo perché “le biciclette continuano a sparire e la polizia municipale è costretta a girare con una pistola. Forse il Gad è percepito come un luogo più sicuro, ma il problema persiste. Chi poi abita in altri quartieri come in zona Ippodromo assiste quotidianamente negli ultimi anni a strani movimenti. Ma questo è ovvio, dove ci sono povertà ed emarginazione, c’è criminalità! Non basta un cancello per rimuovere una piaga sociale. E la povertà della popolazione straniera e non, a Ferrara, è in aumento”.

Ferrara, in passato, “era un esempio virtuoso di integrazione a livello regionale e nazionale: esistevano convegni nazionali, seminari e dibattiti pubblici, ma da cinque anni si sono ridotti progressivamente e visibilmente”. “C’era – continuano – la Consulta degli stranieri immigrati che permetteva ai rappresentanti delle varie comunità di cittadini e cittadine straniere di avere un rapporto e un confronto con le istituzioni, ma è stata soppressa;  dal 2001 funzionava un Centro Servizi Integrati per l’Immigrazione, che offriva consulenza e assistenza a tutte le problematiche relative all’ingresso e al soggiorno in Italia di cittadini provenienti da tutti i paesi esteri, ma è stato chiuso, così come c’erano corsi di lingua araba e urdu, che aiutavano i migranti a mantenere un saldo legame con la propria cultura d’origine ed esisteva un protocollo d’intesa  finalizzato alla promozione di strategie condivise per l’inclusione degli alunni stranieri e sottoscritto nel 2017 in primis dall’Istituzione dei Servizi educativi e Scolastici e per le famiglie, dal Centro provinciale per l’istruzione degli Adulti (che oggi non ha più una sede), dall’Ufficio scolastico per l’ambito territoriale di Ferrara, e dagli istituti Comprensivi e gli Istituti Superiori, perché l’inclusione comincia sui banchi di scuola, eppure non è stato rinnovato”. 

“Chissà – si domandano – se la nuova candidata della Lega, presidente dell’associazione della comunità nigeriana, è a conoscenza di questa ricca rete di sinergie attiva nel campo dell’inclusione che precedeva l’insediamento dell’amministrazione di Fabbri?”.

Oggi di ciò che c’era resta poco. “Restano per fortuna i fondi del Piano di Zona per la salute e il benessere sociale, quello strumento di programmazione regionale volto ad assicurare prestazioni necessarie a rimuovere o ridurre situazioni problematiche e di bisogno sociale dei cittadini. Grazie al Piano di Zona, di derivazione nazionale e non locale quindi, è possibile finanziare anche progetti di supporto all’inclusione scolastica degli alunni stranieri, tra cui i corsi di alfabetizzazione, la scuola estiva per gli alunni stranieri e il servizio di mediazione culturale”.

Dopo un incontro tra Fabio Anselmo e la lista “il nostro candidato ha ribadito il proprio impegno perché la città diventi uno spazio abitato da concittadini e non da estranei, perché Ferrara sia vissuta come un bene comune da difendere non con i cancelli ma con pratiche di inclusione più lungimiranti, capaci di rispondere alle sfide che una società multiculturale ci consegna e ci sollecita, perché si riaccendano i riflettori sulle seconde generazioni, interlocutori imprescindibili di una città aperta e proiettata verso il futuro. Non partiamo da zero: tanto è stato fatto, praticato e condiviso in passato. Si può migliorare”. 

“Vogliamo ripartire insieme e uniti – concludono – per il bene del nostro territorio e della nostra comunità, attenta a tutte le fragilità e risorse che offre perché non ci può essere sicurezza senza inclusione”.

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