Attualità
13 Settembre 2019
Problema pensionamenti. L’assessore Gulinelli assicura: “Non chiuderà mai, è una mia priorità”

Emergenza Ariostea. In un anno verrà dimezzato il personale delle biblioteche

di Marco Zavagli | 2 min

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Entro un anno, in seguito alla quota 100, il personale del Servizio biblioteche ed archivi di Ferrara verrà falcidiato. Su circa cinquanta persone attualmente occupate, nel 2020 ne andrà in pensione una ventina. Quanto basta per mettere a rischio la stessa apertura dei luoghi di cultura comunali.

Lo si evince dalla risposta che l’assessore Marco Gulinelli ha inviato ai consiglierei del Pd Aldo Modonesi e Ilaria Baraldi, che chiedevano numi sul mancato inserimento della prevista biblioteca all’interno del futuro Comando della Polizia municipale. Gulinelli parla testualmente di “enormi difficoltà di gestione del Servizio Biblioteche ed Archivi, anche in previsione, nel 2020, del pensionamento di oltre venti operatori del Servizio, che potrebbe mettere a rischio perfino i turni di apertura della Biblioteca Ariostea”.

Quanto basta per poter parlare di emergenza. E l’assessore, contattato telefonicamente, conferma che la macchina comunale è in ambasce di fronte alla necessità di sostituire il personale in entrata in questo settore.

Di una cosa però Gulinelli si sente di rassicurare i ferraresi (non solo): “Io venderei l’anima al diavolo per i libri e per l’Ariostea. Dobbiamo trovare il modo di fare nuove assunzioni, stiamo realizzando un piano occupazionale, forse ci saranno periodi di difficoltà nei quali per un determinato periodo non riusciremo a garantire i tre turni, ma di sicuro l’Ariostea non chiuderà mai finché sarò assessore”.

Ad aggravare la difficoltà di un turn over adeguato è anche la comprensibile esigenza di trovare personale qualificato. “Di sicuro – aggiunge il dirigente del Servizio biblioteche e archivi Angelo Andreotti – il personale in entrata dovrà essere formato, cosa che ho già fatto presente all’attuale amministrazione. Ma oltre all’Ariostea ci sono altre emergenze”.

A patire maggiormente i prossimi pensionamenti sarà infatti la Bassani, “che vedrà i pensionamenti di alcune figure con una professionalità molto elevata”, e di conseguenza non facilmente sostituibili.

La preoccupazione di Andreotti diventa quella dell’intera città: “bisogna pensare che le biblioteche non sono solo il luogo dove si conservano e si prestano i libri, ma sono anche luoghi di incontro e di sviluppo di attività che promuovono la lettura, la conoscenza. e di conseguenza fabbricano cultura”.

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