Politica
30 Luglio 2019
Il 'dem': "Getta m***a sulle famiglie affidatarie". Mantovani con la maggioranza: "Non possiamo chiudere gli occhi da Bibbiano"

L’Odg sugli affidi passa con ampio consenso. Colaiacovo (Pd): “È di una violenza inaudita”

di Redazione | 3 min

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“Verificare che gli affidi in corso siano avvenuti nell’esclusivo interesse del minore e non a scopo di lucro o ideologico. Rendicontare a quanto ammontano i contributi dati alle famiglie affidatarie, controllare che siano state rispettate tutte le normative di legge e ad escludere che possano esserci stati abusi di qualunque genere o strumentalizzazioni a favore delle famiglie affidatarie. Monitorare costantemente gli affidi di minori affinché non succedano mai nella nostra città quegli abusi orrendi che vengono ipotizzati con l’inchiesta “Angeli e Demoni””.

Questo il contenuto dell’ordine del giorno che ha scaldato la seduta del Consiglio comunale, presentato nell’occasione dalla consigliera Catia Pignatti (Lega), ma firmato da tutti i gruppi consiliari di maggioranza. “Sono reduce da diversi incontri con Asp, ad oggi sento di tranquillizzarvi sull’approccio dell’assessorato sulla tematica: dopo una verifica attenta dei dati che mi stanno man mano fornendo, e un’attenta valutazioni di quelli che saranno i numeri sarà mia cura aggiornarvi”, comunica l’assessore alla Politiche familiari e sociali Cristina Coletti, esortata a prendere una posizione da Francesco Colaiacovo (Pd), che non rimane per nulla soddisfatto dalla replica.

“Mi auguro che il documento possa avere ampia condivisione, visto che stiamo parlando di principi etici sulla tutela dei minori”, invita Paola Peruffo (Fi), anche se dall’altro lato dell’aula Dario Maresca (Gente A Modo) lo ritiene “generico”. Ma se il timore di Anna Ferraresi (Lega) è che “il sistema di Bibbiano possa essere la punta dell’iceberg” e che per questo le verifiche si rendono “necessarie e doverose”, Colaiacovo non ci sta, e inizia l’arringa: “Questo odg – dice rivolgendosi a Coletti – le pone in capo una responsabilità enorme ed è di una violenza bestiale nei confronti del mondo associativo. Sono punti di violenza inaudita. A Ferrara – prosegue Colaiacovo come un fiume in piena – al 31 dicembre 2017 ci sono 58 bambini fuori famiglia, 23 in comunità, e 5 di quei 23 con la madre, e 35 in affido famigliare, di cui 12 a parenti. La maggior parte delle famiglie affidatarie si rende disponibile e non sa nemmeno che c’è un rimborso spese”.

“Con questo Odg si è gettato m***a sulle famiglie affidatarie, lei lo ha letto?” chiede infine il consigliere ‘dem’ al presidente del consiglio comunale Lorenzo Poltronieri, che aveva ripreso Colaiacovo per alcune espressioni colorite. Tommaso Mantovani (M5s) è invece l’unico dell’opposizione a schierarsi con la maggioranza: “Ci sono assistenti sociali che fanno benissimo il loro lavoro, ma non possiamo chiudere gli occhi da Bibbiano. Credo che le persone debbano essere informate sulle procedure, ma nel frattempo sono certo che il 99.99% delle famiglie affidatarie fanno il bene comune dei ragazzi. Come cittadino però sono molto interessato a vedere come funziona questa macchina”.

Federico Soffritti (FdI) coglie invece l’occasione per smarcarsi dalle accuse fatte ai suoi danni nelle scorse settimane, perché “si è percepita la mia interrogazione come un tentativo di schedare” spiega, ma la questione degli affidi Lgbti “non è stata avanzata dal sottoscritto, bensì da un giudice come si legge dagli atti dell’ordinanza”. “Se soltanto uno di questi affidi viene fatto con le modalità di Bibbiano non possiamo fare altro che indagare anche nelle altre città d’Italia” chiude il dibattito l’esponente di Ferrara Cambia Francesco Traspadano Carità. Dopo un lungo ping-pong fra i banchi l’ordine passa con 21 voti favorevoli, un astenuto (Maresca) e con gli otto voti contrari di Pd e Azione Civica. 

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