Cronaca
10 Luglio 2019
Due eventi critici dopo i problemi dei giorni scorsi. Il Sappe: "E' necessario intervenire per gestire i detenuti con gravi disagi psichiatrici"

Carcere al collasso: un detenuto si impicca e un altro sfascia la stanza

di Redazione | 2 min

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"Ci ha rovinato l'esistenza, ci ha messo a dura prova, minando la serenità della nostra famiglia, ma io credo nella giustizia". A parlare in aula è il marito della donna di 56 anni che, tra il 2019 e la fine del 2023, per cinque lunghi anni, secondo l'accusa, soprattutto davanti alla scuola primaria dell'Alto Ferrarese dove lei insegnava, sarebbe stata perseguitata da un uomo di 80 anni

La situazione del carcere di Ferrara diventa ogni giorno più critica. Dopo due tentativi di suicidio e la rissa fra detenuti dei giorni scorsi, nella giornata di oggi si sono registrati un suicidio e un atto di vandalismo.

A darne notizia è il sindacato Sappe attraverso il segretario generale aggiunto Giovanni Battista Durante e il segretario nazionale Francesco Campobasso, che parlano di una situazione “ormai al collasso”.

“Continuano gli eventi critici – riferiscono i due sindacalisti – ai quali ormai il personale di polizia penitenziaria fa fatica a far fronte. Oggi altri due eventi critici molto gravi hanno richiesto l’impiego di personale di polizia penitenziaria. Un detenuto si è suicidato impicciandosi nella sua cella e un altro, con problemi psichiatrici, ha sfasciato la stanza, arrivando addirittura a rompere i tubi di scarico”.

Sembra ormai chiaro che si tratti di “una situazione drammatica ormai insostenibile”. “È necessario – aggiungono Durante e Campobasso – un intervento politico che affronti il problema del disagio psichiatrico in carcere. Purtroppo, come spesso accade in Italia, piuttosto che migliorare ciò che non funziona bene, si preferisce distruggere l’esistente, in nome di un presunto e fuorviante principio di tutela della dignità della persona. Chi ha fatto chiudere gli ospedali psichiatrici dovrebbe verificare il danno causato all’organizzazione delle carceri, ormai piene di gente con gravi disagi psichici, ingestibili all’interno delle nostre strutture. È auspicabile che intanto il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria preveda adeguati protocolli operativi e gestionali relativamente a queste persone”.

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