Attualità
2 Giugno 2019
Mossa segnata dalla lunga attesa: dopo un'ora e mezza vince Walter Pusceddu detto "Bighino" su Calliope da Clodia. Vittoria dedicata alla contradaiola Mary recentemente scomparsa

Il Palio è rossoverde, San Luca trionfa alla corsa dei cavalli

di Redazione | 4 min

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Presentato nella sala degli Arazzi della residenza municipale di Ferrara la 50a edizione del Giro delle Mura. Il Giro podistico delle Mura di Ferrara taglia un importante traguardo: 50 edizioni per un evento che ha visto la partecipazione di tantissimi campioni del mezzofondo locale e nazionale

(foto di Alessandro Castaldi)

“L’attesa e le emozioni sono le leggi dettate dal Palio e quello di Ferrara le rispetta in pieno”. Basta questo commento del presidente dell’Ente Palio Stefano di Brindisi per capire tutta la spettacolarità della corsa dei cavalli che ha richiesto più pazienza del previsto. C’è voluta quasi un’ora e mezza di mossa prima che la gara più attesa e ambita potesse avere un inizio e un vincitore: San Luca, con il fantino Walter Pusceddu detto “Bighino” e il cavallo Calliope da Clodia.

Un trionfo eccezionale per la contrada rossoverde dopo ben sei false partenze, due pause e molta agitazione fra i canapi, tant’è che il cavallo di San Giorgio (Preziosa Penelope) ha rimediato una testata con conseguente perdita di sangue dal naso e quello di San Giovanni (Robolt) una zoccolata.

È stato un duro lavoro per il mossiere Gennaro Milone, a causa del nervosismo espresso da alcuni mezzosangue (e rispettivi fantini) e delle difficoltà riscontrate nell’azionare il canapo, più volte ‘mollato’ prima che le accoppiate fossero nella giusta posizione decisa dal sorteggio, ovvero San Luca, San Giorgio, Santo Spirito, San Benedetto, San Giacomo, San Giovanni, Santa Maria in Vado e San Paolo di rincorsa.

In effetti il mossiere astigiano, sul verrocchio estense dal 2013 al 2015, si era già fatto conoscere per le partenze particolarmente lunghe e travagliate e anche quest’anno non ha deluso la sua fama, facendo fatica a tenere il polso della situazione. “Così è un macello” rimbrotta più volte, prima di passare alle maniere forti: un’ammonizione per San Giorgio e due per San Giacomo che ha rischiato il terzo cartellino giallo. Ma anche questo è il bello del Palio.

Alla fine, quando il canapo si è abbassato regolarmente, la corsa ha sprigionato tutta la sua carica di emozione e adrenalina. Con un testa a testa iniziale tra San Luca e Santa Maria in Vado (altra favorita con Andrea Coghe detto “Tempesta” che scommetteva su Bomario per raggiungere un successo che manca dal 1982), tallonati da San Benedetto con l’esordiente Alessio Giannetti su Violetta da Clodia.

Ma l’esperienza ha fatto la differenza e San Luca è riuscito a mantenere la testa della corsa per tutti e quattro i giri fino a tagliare vittorioso il traguardo con Walter Pusceddu e il suo cavallo Calliope da Clodia. E i festeggiamenti sono stati tutti all’insegna dei colori rossoverdi della contrada dello Steccato, che si porta in sede il palio giallo di San Giorgio.

Ho lottato fino all’ultima curva perché avevo tutti addosso – ha raccontato “Bighino” al termine della corsa fra i contradaioli in delirio – ma il cavallo è buono e ha tenuto il passo. Mi godo la vittoria e la dedico a Mary: questo Palio è suo, lo aspettava da tanto”. Parla di Maria Bertacchini, una chiarina storica, tra le prime donne ad entrare in Grande Squadra, che combatteva da tempo contro una malattia tremenda. È venuta a mancare venerdì ma il suo motto “ridere sempre e non mollare mai” rimane vivo nella memoria del popolo rossoverde che non trattiene la commozione per la perdita: “Tenace, energica ed allegra. Questa è la nostra Mary e così sarà sempre nei nostri cuori”.

“È stata un’edizione molto bella e spettacolare, anche grazie alla concomitanza con la festa della Repubblica che ci ha permesso di ospitare la parata musicale della fanfara della polizia di Stato a cavallo” è il commento finale di Di Brindisi mentre segue il corteo festante fino alla residenza municipale dove, come da tradizione, sono state esposte le bandiere dei campioni dei rispettivi Palii.

Lo scatto decisivo del campione rossoverde non è stata l’unica emozione della 51esima edizione del Palio che, sotto il sole di domenica 2 giugno, ha visto sfilare un corteo ridotto rispetto alle edizioni precedenti, prima della consegna del premio “Nino Franco Visentini” a Santo Spirito, sotto gli occhi anche dei candidati sindaci Aldo Modonesi e Alan Fabbri, in prima fila tra le altre autorità in tribuna.

Le corse dei putti e delle putte hanno rispettato il pronostico: Thomas Arquà bissa il successo del 2018 per San Giacomo e conquista il Palio di San Romano al termine di una gara avvincente; Elena Bonafè è la ‘regina’ del poker per San Paolo che entra ufficialmente nella storia con la quarta vittoria consecutiva al palio verde di San Paolo, un record assoluto.

Il palio bianco dedicato a San Maurelio va invece alla contrada San Benedetto con l’asino Pomello condotto dalla staffiera Laura Zanghirati che partiva da outsider e invece, nonostante una mezza caduta, ha ripreso la testa della corsa e tagliato trionfalmente il traguardo dei tre giri di pista.

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