di Davide Soattin

Nella settimana in cui lo stratosferico rendimento di Andrea Petagna viene messo in risalto a livello nazionale, tanto da meritarsi una pagina intera sui fogli rosa della Gazzetta dello Sport, dalle parti di via Copparo, mentre la squadra si avvicina a ranghi ridotti verso la trasferta di Frosinone, l’oneroso compito di analizzare il momento in casa Spal è spettato a Francesco Vicari.

A partire dalla storica vittoria contro la Roma, ancora impressa negli occhi e nella mente dei tifosi a distanza di giorni: “L’unica cosa che ci mancava era il risultato, visto che abbiamo sempre disputato ottime gare. Eravamo molto carichi perché sapevamo che incontravamo una squadra importante in un momento per loro particolare. Era tanto che non vincevamo in casa ed è stato bellissimo riuscire a ritrovare la vittoria davanti al nostro pubblico”.

“Il campionato purtroppo non è però finito qui – ha aggiunto il difensore biancazzurro – e già domenica prossima ci aspetterà una partita ancora più difficile di quella vissuta sabato. Incontreremo una squadra avvelenata, che cercherà di fare il possibile per stare attaccata alle altre e per questo dovremo stare con i piedi per terra, lavorare come stiamo facendo e provare prendere i tre punti dando il massimo. A inizio anno sapevamo che sarebbe stato più difficile della passata stagione. Nessuno ha intenzione di mollare e fino all’ultimo dovremo spingere per ottenere la salvezza”.

Un obiettivo, quello della permanenza in Serie A, che – tutto sommato – se la Spal affronterà con un Vicari in stato di grazia come si è visto contro i giallorossi, potrà essere raggiunto dagli uomini di Semplici senza grandi difficoltà: “Quello appena passato è stato un periodo in cui mi sono dedicato a recuperare da alcuni problemi che mi portavo dietro dall’operazione estiva. Ora sto cercando di allenarmi meglio per farmi trovare pronto quando servirà. Nazionale? Essere convocato penso sia un sogno per tutti, ma sinceramente credo non sia il momento”.

Nonostante ciò, rispetto allo scorso campionato, l’anno in più nella serie maggiore gioca senz’ombra di dubbio a favore di una retroguardia che più passa il tempo e più sembra oleare i meccanismi d’intesa tra le parti: “Ci conosciamo di più rispetto alla passata stagione, e questa cosa ti aiuta. Quest’anno c’è un gradino in più di difficoltà, perché le squadre che lottano per non retrocedere sono molto più attrezzate del precedente torneo e quindi dovremo giocarcela con chiunque. A nostro favore abbiamo un po’ di esperienza in più, soprattutto per quanto mi riguarda, ma saremo comunque lì a lottare fino all’ultimo”.