Salute
27 Aprile 2024
La dottoressa Guglielmin (Ausl): "Diciannove casi nel 2023 a fronte degli otto dell'anno precedente". I lavoratori possono fare valutazione sul proprio stato di salute nell'ambulatorio di medicina del lavoro

Amianto. A Ferrara aumentano i casi di mesotelioma

di Redazione | 7 min

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La dottoressa Antonia Maria Guglielmin fa il punto su alcuni dati relativi agli infortuni e alle malattie professionali, in occasione della Giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro e delle vittime dell’amianto che ricorre il 28 aprile di ogni anno. Guglielmin è direttrice dell’Unità operativa di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro (Psal) dell’azienda Usl di Ferrara.

La Regione Emilia Romagna ha istituito la rete per l’assistenza ai malati di mesotelioma pleurico maligno, una malattia correlata all’esposizione dell’amianto, attraverso l’istituzione di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale dedicato.

“L’infortunio sul lavoro” viene definito come un evento lesivo da causa violenta che si verifica in occasione di lavoro, in modo istantaneo. La “malattia professionale” si instaura nel tempo, a seguito di un’esposizione protratta ad un fattore lesivo di tipo fisico, chimico, organizzativo (non infettivo, perché le malattie infettive di origine professionale vengono ricomprese tra gli infortuni) e che può verificarsi a distanza di tempo dall’inizio dell’esposizione, anche quando questa è cessata. Questo è particolarmente evidente nella patologia tumorale da amianto, quale il mesotelioma pleurico maligno (Mm), derivante da esposizioni che risalgono anche a 40 anni fa e che colpiscono persone non solo in età avanzata.

Purtroppo nel nostro Paese fino alla messa al bando, intervenuta nell’aprile del 1994 a seguito della legge 257/92, l’esposizione è stata rilevante e ciò ha causato, a partire dalla fine degli anni 80 del secolo scorso, un progressivo aumento delle morti causate dalla malattia, che tutt’oggi presenta una bassa aspettativa di vita dal momento della diagnosi. E il picco – dice la Fondazione vittime dell’amianto Bepi Ferro – è previsto nel triennio 2022-2024. Secondo i dati Inail ogni anno l’amianto provoca già quasi 4500 morti, più altri 1500 decessi, soprattutto mogli che lavavano le tute da lavoro sporche di fibre.

“L’elaborazione effettuata dall’Osservatorio regionale sugli infortuni sul lavoro (Oreil) della Regione Emilia Romagna – sottolinea la dottoressa Guglielmin – a partire dai dati Inail mensili open data, estratti il 30 gennaio 2024, evidenziano una riduzione delle denunce presentate a Ferrara nell’anno 2023 del 23% (-7,6% dato medio regionale) e del -11,8% rispetto al triennio precedente (2020-2022): -1,7% dato medio regionale. Nell’attesa della Pubblicazione da parte di Inail dei dati relativi agli infortuni denunciati e riconosciuti nel 2023 e di una conferma dell’andamento in riduzione nel nostro territorio e nel dato medio regionale, va purtroppo ricordato che nel 2023 si sono verificati nella Provincia di Ferrara tre infortuni mortali. Anche in questi casi, come in tante altre tragedie che comportano la morte come esito dell’infortunio, le modalità di accadimento (caduta dall’alto; schiacciamento sotto un trattore per ribaltamento) si presentano come evitabili e prevedibili”. Nonostante ciò, anche lo scorso anno si sono verificati nel nostro Paese più di 1000 infortuni mortali, e la tendenza – sia pure in leggero calo dopo il 2020 – sembra mantenersi al di sopra dei 1000 casi all’anno”.

“Nel 2022 – prosegue la professionista – sono state denunciate e riconosciute a Ferrara 185 malattie professionali di cui il 68% a carico del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (alterazioni dei dischi intervertebrali, tendiniti, sindrome del tunnel carpale ecc.) derivanti dal sovraccarico biomeccanico che attualmente rappresentano la patologia maggiormente denunciata e riconosciuta sull’intero territorio nazionale (dati estratti da Sirp – Regione Emilia Romagna, Sistema informativo regionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro). Le elaborazioni open data Inail di Ciip (Consulta interassociativa italiana per la prevenzione) “Banca dati interattiva sugli infortuni sul lavoro e le malattie professionali” alimentata e aggiornata costantemente con i dati pubblici distribuiti da Inail, evidenziano un aumento di circa il 50% del numero delle malattie professionali denunciate a Ferrara nell’anno 2023, con una prevalenza delle malattie a carico dell’apparato muscoloscheletrico”.

“Importante sembra essere l’aumento dei mesoteliomi denunciati – continua Guglielmin – che da queste elaborazioni risulterebbero pari a 19 casi, a fronte degli otto casi dell’anno precedente. Negli ultimi anni si è registrata un aumento dell’incidenza del mesotelioma maligno in Italia e in molti altri paesi industrializzati a causa del lungo tempo di latenza tra inizio dell’esposizione e comparsa della malattia, l’allungamento della vita e il miglioramento delle tecniche diagnostiche. A partire dall’anno 1996 in Regione Emilia-Romagna i settori produttivi maggiormente coinvolti nell’insorgenza del MM sono risultati: costruzioni edili (soggetti distribuiti in maniera uniforme in tutta la Regione); costruzione/riparazione di rotabili ferroviari (casi in gran parte residenti nelle province di Bologna e Reggio Emilia); industria metalmeccanica, zuccherifici/altre industrie alimentari (132 dei 168 casi, residenti nelle province di Bo, Fe, Ra, Pr, Fc), produzione manufatti in cemento armato (107 dei 137 casi residenti in provincia di RE). I dati ReNaM (Registro nazionale mesoteliomi) indicano, invece, tra i settori più coinvolti, oltre all’edilizia (16,2%) e all’industria metalmeccanica (8,8%), l’industria tessile (6,3) e la cantieristica navale (6,0%)”.

L’Unità operativa di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (Uoc Psal) dell’azienda Usl di Ferrara (afferente al dipartimento di sanità pubblica diretto dalla dottoressa Clelia de Sisti) si pone come riferimento per le imprese, il sindacato, i lavoratori e le lavoratrici, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e, più in generale, per tutti i portatori di interesse per fornire le informazioni e l’assistenza sui fattori di rischio, sulle misure di prevenzione adottabili, sulle previsioni normative e regolamentari, privilegiando i temi dei Piani Mirati di Prevenzione (Pmp) dell’attuale “Piano regionale di Prevenzione”.

Presso l’ambulatorio di Medicina del lavoro dell’unità Operativa vengono fatte su richiesta dei lavoratori, medici di Medicina generale e medici specialisti valutazioni dello stato di salute al fine di diagnosticare o escludere la presenza di una malattia riconducibile all’attività lavorativa svolta e indirizzare al percorso assicurativo/previdenziale più appropriato. Altra finalità è l’espressione di un giudizio di idoneità alla mansione specifica, su ricorso avverso il giudizio di idoneità espresso dal Medico Competente presentato da datori di lavoro o dai lavoratori. Viene inoltre assicurata l’assistenza sanitaria e informativa agli ex esposti ad amianto residenti su territorio, secondo le linee guida nazionali e regionali.

Diverse patologie professionali possono derivare da cause di origine lavorativa ed extra-lavorativa: sempre più importante è associare alle misure di prevenzione messe in atto dalle aziende, la promozione dell’adozione di sani stili di vita, quali l’attività fisica, l’abolizione del fumo e dell’alcol, una sana alimentazione. Per questo motivo l’Uuo Psal dell’Ausl di Ferrara promuove presso le aziende del territorio il progetto regionale “Luoghi di lavoro che promuovono salute” attraverso incontri, incentivazione della formazione dei medici competenti al metodo dell’approccio motivazionale del cambiamento e messa a disposizione di materiali informativi. Importanti sono le collaborazioni istituzionali con Itl, Inail, Inps, Unife, Associazioni sindacali e imprenditoriali, Enti bilaterali, al fine di progettare e coordinare azioni che incentivino il lavoro di qualità sul territorio.

L’Unità operativa svolge inoltre attività di registrazione e analisi dei tumori professionali (in particolare mesoteliomi, tumori naso sinusali) e di tutte le malattie professionali al fine dei registri nazionali di patologia. Sulla base delle indicazioni nazionali, regionali e su richiesta dell’Autorità Giudiziaria i tecnici e i medici dell’Unità operativa effettuano attività di controllo sulle aziende del territorio, in particolare nel comparto costruzioni e nell’agricoltura (comparti caratterizzati dalla maggiore incidenza infortunistica), per verificare l’avvenuta adozione delle misure finalizzate a prevenire gli infortuni e le malattie professionali.

Nonostante la cessazione dell’impiego dell’amianto, è ancora presente un rischio di esposizione lavorativa nelle attività di rimozione dei materiali contenenti amianto. Un’attenta attività di controllo viene effettuata su tutti i piani di lavoro presentati dalle aziende abilitate per la rimozione di amianto e tramite ispezioni sui cantieri al fine di verificare che le misure previste per la prevenzione della esposizione a fibre aero disperse di amianto siano realmente adottate. AI fini di giustizia, ma anche assicurativi, previdenziali e prevenzionistici, i tecnici e i medici del servizio effettuano con la direzione e su delega dell’Autorità Giudiziaria indagini per infortunio e malattie professionali.

Un ruolo importante nella diagnostica del mesotelioma pleurico maligno viene svolto dall’Unità operativa di anatomia patologica (direttore Giovanni Lanza; referente di patologia pleuropolmonare dottoressa Deborah Gabriele) che ha il compito di effettuare la diagnosi istologica dopo valutazione microscopica del materiale bioptico ottenuto prevalentemente per via toracoscopica. La diagnostica del mesotelioma è complessa e spesso richiede l’utilizzo di numerose analisi immunoistochimiche per differenziare il mesotelioma da altre neoplasie primitive o metastatiche e da processi proliferativi mesoteliali reattivi. L’anatomopatologo ha inoltre il compito di valutare parametri istologici e biomolecolari di significato prognostico e predittivi di risposta alle terapie.

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