Cronaca
4 Marzo 2019
Fermato in strada un 31enne tunisino i cui abiti erano impregnati dall'odore dello stupefacente. Indagini in corso sulla giovane moglie

Aveva 11 chili di droga in casa, smascherato dal ‘fiuto’ di un carabiniere

di Redazione | 2 min

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Questione di fiuto, verrebbe da dire. Perché è stato proprio l’olfatto di un carabiniere del Norm a consentire il sequestro di oltre 11 chili di sostanza stupefacente, tra hashish e marijuana, il quantitativo più ingente scoperto in seguito a un controllo su strada. Nei guai è finito un giovane tunisino di 31 anni, Ahmed Maruani, tradito proprio dal forte odore di hashish di cui erano impregnati i suoi abiti.

Il 31enne, che risulta essere regolare ma già gravato da precedenti specifici per droga, nel corso del pomeriggio di domenica è stato notato da una pattuglia del Nucleo Radiomobile mentre camminava in via Barlaam. Il suo atteggiamento di nervosismo alla vista della “Gazzella” ha destato subito i sospetti dei militari, che lo hanno fermato per un controllo. Il giovane tunisino non aveva con sé documenti e nemmeno il cellulare, ma soprattutto, come ha notato uno dei carabinieri, emanava un forte odore di stupefacente, tant’è che si è deciso di procedere alla perquisizione domiciliare, che ha permesso il rinvenimento del grosso quantitativo di droga.

Il 31enne, come si è poi scoperto, risultava sposato e convivente con una giovane italiana di 22 anni in corso Porta Po, non presente al momento della perquisizione e quindi al momento non denunciata mancando elementi a suo carico (sono tuttavia in corso accertamenti). Parte della droga si trovava su un tavolino dell’abitazione, il resto in una valigia posta sopra un armadio. Si tratta di 9,65 chili di hashish e 2,300 chili di marijuana, per un totale di 11 chili e 365 grammi di sostanza stupefacente (fra cui 68 ovuli, 16 panetti e 15 confezioni) che avrebbe fruttato sul mercato tra i 100 e i 110 mila euro. Il tunisino è stato dichiarato in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e condotto in carcere all’Arginone su disposizione dell’autorità giudiziaria.

Sono in corso indagini sulla giovane moglie e sulla provenienza della droga. Desta sospetto il fatto che il tunisino non abbia avuto con sé documenti e cellulare e che nell’abitazione non fossero presenti né denaro né alcun tipo di materiale per il confezionamento dello stupefacente.

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