di Giuseppe Malatesta
Comacchio. In circa 300, tra cittadini, turisti, amministratori e addetti ai lavori, hanno accolto l’invito alla ‘mobilitazione fotografica’ al Museo Delta Antico come iniziativa di sensibilizzazione alla tutela dei reperti archeologici ospitati tra le mura del caratteristico ex ospedale civile.
Il flash mob fotografico dalle 15 alle 17 ha accolto nel museo gli ideali sostenitori dell’appello lanciato dal sindaco Marco Fabbri in vista della scadenza del prestito che ha permesso a Comacchio di ospitare in città due preziosi crateri, due vasi greci legati alla storia dell’antica città di Spina, destinati a rientrare al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara per volere del Polo Museale regionale.
Tra i presenti in occasione di questo particolare sabato pomeriggio al Museo, anche la giunta comunale e i rappresentanti delle realtà associative del territorio, tra cui il gruppo ‘Noi che ci crediamo ancora’, attivo nella promozione turistica a Lido degli Estensi.
L’obiettivo che ha mosso l’iniziativa è quello di fissare l’immagine del Delta Antico nella sua interezza, prima di un eventuale sofferto ‘scippo’. Si tratta in fondo dell’immagine positiva e vincente che Cogetour sta trasmettendo in questi giorni complicati ai media, ai cittadini e ai turisti del territorio, facendo leva sui ‘numeri’ di successo del Museo e sul suo valore intrinseco per il territorio stesso e per la sua comunità.
La manifestazione, tiene a precisare la direttrice museale Caterina Cornelio, è stata organizzata dall’amministrazione comunale di Comacchio e non dalla direzione del museo, che riveste un ruolo solo scientifico, tant’è che lei stessa ha condotto, come spesso accade, una visita guidata per gli intervenuti all’intera esposizione e non solo ai due vasi che rischiano lo ‘scippo’.
articolo modificato il 24 febbraio 2019 alle ore 12.14
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