Economia e Lavoro
13 Gennaio 2019
Secondo i dati dell'ufficio statistica del Comune il 52% dei ferraresi arriva a fine mese spendendo tutto il reddito o ricorrendo a prestiti

Sos povertà: +182% negli ultimi 10 anni. A Ferrara 4364 famiglie sotto la soglia

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Pizzarotti incontra Anselmo: “Coalizione sempre più forte”

"Vista l'attuale amministrazione di Ferrara, vi troverete anche Vannacci come candidato". Si presenta con una battuta Federico Pizzarotti, in corsa alle europee con Azione. "Ma forse sarebbe meglio rimanere tra emiliano romagnoli per raccontare le nostre potenzialità che vogliamo portare in Europa"

Amianto. A Ferrara aumentano i casi di mesotelioma

La dottoressa Antonia Maria Guglielmin fa il punto su alcuni dati relativi agli infortuni e alle malattie professionali, in occasione della Giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro e delle vittime dell'amianto che ricorre il 28 aprile di ogni anno

CoopCastello, grido d’aiuto ad Anselmo: “Invertiamo la rotta che ci ha danneggiato”

Il candidato sindaco del centro sinistra Fabio Anselmo, nel pomeriggio di venerdì 26 aprile, è andato a fare visita alla Società Cooperativa Castello nei giardini di via Panetti. Una quarantina di persone, abitanti nel complesso e non, hanno accolto il candidato, che ha ascoltato con attenzione le parole di Loredano Ferrari e Massimo Buriani in merito alla situazione che sta attualmente vivendo la cooperativa

di Simone Pesci

La povertà sta raggiungendo livelli preoccupanti e in futuro le aspettative non sono rosee. Facendo rete, però, si può lavorare sulla questione in maniera efficace. È quanto emerso sabato mattina al convegno “Povertà a Ferrara: intendiamoci”, che ha gremito la sala Arengo di persone legate al mondo dell’associazionismo, ma anche di semplici cittadini.

Il sindaco Tiziano Tagliani, in apertura, ha voluto ringraziare proprio le realtà associative, definite “un vanto e una ricchezza per Ferrara”. Il primo cittadino si è poi soffermato sulle lacune degli ultimi governi, lanciando qualche sferzata: “Alcune politiche hanno trasmesso debolezza e creato distanza sempre più forte fra il cittadino e la comunità. Ciò si è accompagnato alla riduzione delle risorse a disposizione mentre cresceva la domanda”.

E ancora: “In Italia la fase di immigrazione è stata molto forte. Nessuno però si è preoccupato della formazione, dell’educazione linguistica, dell’inserimento lavorativo e il cittadino ha pensato che la povertà fosse una declinazione dell’immigrazione”.

Secondo Tagliani la ricetta è costruire politiche a contrasto della povertà a livello locale, perché “se si pensa di abolirla con una misura di carattere economico centralista, il reddito di cittadinanza, è sbagliato e il bisogno lo si interpreta solo dentro le comunità locali”. Il richiamo è ridare le “politiche sociali agli enti locali, perchè se sono affidate a politiche nazionali sono fallimenti fin dal primo giorno”.

L’arcivescovo Gian Carlo Perego ha lanciato cattivi presagi: “Fra dieci anni Ferrara sarà più povera. La povertà inattesa si manifesterà in tutto, con il tema dei giovani poveri. Va tenuto in considerazione che, a livello nazionale, un italiano su venti è povero e lo è anche un immigrato su tre. Occorre condivisione perché da soli non ce la facciamo”.

La tesi di Perego è stata avvalorata dal report regionale di Caritas, illustrato dal responsabile emiliano-romagnolo del coordinamento dell’ente, Sauro Bandi: “Negli ultimi 10 anni la povertà in Italia è cresciuta del +182%, nonostante sia aumentato il reddito. In Emilia-Romagna, regione in questo senso privilegiata, la povertà relativa nel 2017-2018 si attesta al 4.5%, mentre la povertà assoluta registra il 3.5% e tocca 65mila individui”.

I corregionali che si rivolgono agli sportelli Caritas sono circa64300, di cui 20mila minori” rendiconta Bandi, che stima attorno al “30-31% gli utenti italiani, mentre gli stranieri provengono principalmente da Marocco, Nigeria, Pakistan, Ghana e Mali. Il 60% delle persone che si rivolge a noi è disoccupato, ma c’è anche chi lavora e non riesce a sostenere dignitosamente la propria famiglia”.

Caterina Malucelli, dell’Ufficio statistica del comune di Ferrara, ha invece svelato in anteprima i dati dell’indagine comunale del 2018, fatta su mille famiglie residenti in città: “Il 46% dichiara che per arrivare a fine mese spende tutto il reddito, mentre il 6.8% chiede dei prestiti. Il 5.6% arriva a fine mese con gravi difficoltà”.

Dai dati svelati da Malucelli, però, si evince che è migliorata la percezione economica dei ferraresi rispetto alle precedenti indagini: “Il 26% dice che c’è stato un peggioramento economico rispetto all’anno precedente, nel 2015 erano il 31.1%, nel 2012 il 64%. Le maggiori difficoltà sono affrontare le spese mediche, pagare le tasse, acquistare vestiti e i trasporti. Il 3.4% aggiunge di avere difficoltà nell’acquisto di beni alimentari”.

E se il “reddito sommato delle persone benestanti è 3,9 volte più grande della somma dei redditi delle famiglie più povere”, si scopre che al di sotto della soglia di povertà relativa vivono 4364 famiglie.

L’assessore alla Sanità, Servizi alla Persona e Politiche Familiari Chiara Sapigni, in conclusione, ha indicato la strada: “C’è voluto un po’ per accettare che il problema della povertà non riguardava solo una quota marginale, ma si è esteso. Avere a messo a fuoco il problema significa affrontarlo, e l’abbiamo voluto affrontare insieme perché i servizi, da soli, non sarebbero in grado di affrontare le situazioni. Abbiamo scelto di essere in condivisione, ma ciò non significa che non si sia posta attenzione a tutti gli altri temi. Condivisione significa anche chiedere anche ai cittadini di poter cogliere la povertà, non sottovalutarla e non girarci dall’altra parte quando vediamo una persona che dorme sotto un portico o chiede aiuto”. 

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com