È durata pio di un’ora l’esame-confessione di Eder Guidarelli, imputato per aver ucciso l’ex amico Marcello Cenci a Valencia la notte del 2 luglio del 2017.

È sono stati minuti intensi, un cammino a ritroso nell’orrore, senza scuse – né vere, né posticce – da parte di Eder (difeso dagli avvocati Eugenio Gallerani e Giacomo Forlani). Guidarelli ha sostanzialmente ribadito quanto già aveva confessato durante l’interrogatorio in carcere.

Sono stati però – e non poteva essere altrimenti – momenti intensi e duri per Mario Cenci, padre della Marcello, che è uscito due volte dall’aula, singhiozzante, comprensibilmente scosso, supportato la seconda volta dalla moglie, Roberta Previati (la famiglia è rappresentata come parte civile dall’avvocato Valentina Bordonaro).

Non si sa molto altro di quanto avvenuto e di quanto è stato detto in quell’ora e venti circa di confessione, tra le parti viene mantenuto uno stretto riserbo così come chiesto dal giudice Carlo Negri.

Si ritornerà in aula il 30 ottobre, e sarà il momento della discussione, della richiesta di pena avanzata dalla procura (in aula entrambi i sostituti procuratori che hanno seguito il caso, Ombretta Volta e Ciro Alberto Savino) e delle richieste della parte civile. Il 4 dicembre, invece, toccherà alla difesa e quel giorno potrebbe anche arrivare la sentenza.