Vigarano
10 Ottobre 2018
A Vigarano assemblea pubblica con i genitori degli alunni. Progetto illustrato dal sindaco Paron

Caldo a scuola, la soluzione passa dalle batterie di acqua fredda

di Redazione | 4 min

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Vigarano Mainarda. Un impianto di raffrescamento con batterie di acqua fredda in uscita a diciotto gradi, che sarà collegato a quello già esistente e renderà più confortevole l’ambiente di ogni aula.

Questa la nuova soluzione al grande caldo registrato all’interno delle classi del polo scolastico locale che, nel corso di un’assemblea pubblica a cui hanno partecipato numerosi genitori degli alunni interessati, è stata illustrata con precisione dal sindaco Paron, protagonista di un punto della situazione che ha spiegato i diversi step della vicenda sin dalle prime fasi.

“Già a marzo di due anni fa c’era stato un caldo pauroso e ci vennero chieste delle tende, che inizialmente sembravano essere risolutive. Una volta sistemate, però, capimmo che il problema non era stato risolto, dato che il calore rimase. Non riuscivamo soprattuto a capire perché l’impianto non fosse in grado di muovere l’aria e togliere l’umidità. Da qui, cominciò un rimpallo di responsabilità tra i vari soggetti, dato che su questa questione oggi abbiamo a che fare con sei persone diverse che si siedono allo stesso tavolo per discutere, ed ognuna di loro era pienamente convinta della bontà del proprio progetto. Ma noi non continuavamo a capire, facemmo un sacco di prove, e la situazione continuava ad essere quella che non avevamo chiesto”.

“Se fosse stato il Comune l’unico soggetto interessato, problemi non ci sarebbero stati – ha poi continuato il primo cittadino vigaranese -, avremmo fatto il nostro progetto unitamente al nostro intervento, e si sarebbe chiusa la partita. In questa situazione complessa, però, bisognava che il fatto venisse gestito nel migliore dei modi, cercando la soluzione più favorevole. Ma non ne venivamo fuori, gli impianti funzionavano e non si capiva perché non ottenevamo i risultati”.

E da qui si aprono le due differenti strade con cui l’amministrazione comunale si è dovuta confrontare e tutt’oggi deve confrontarsi quotidianamente, come spiegato successivamente da Paron: “La prima delle due riguarda la questione della legalità, nel rispetto delle leggi e dei requisiti che una struttura scolastica deve avere, mentre la seconda è quella contrattuale. Se lavoriamo sulla legalità facciamo molto presto, perché la legge é la legge e non si discute, tant’è che secondo l’Ausl l’edificio risulta essere a norma a livello di parametri. Se invece parliamo di soluzioni sul contratto, la cosa si complica. Anche se c’è un soggetto pubblico (il Comune, ndr) che si confronta con un privato (la ditta costruttrice e proprietaria dell’immobile, ndr), il regime è lo stesso: si va in contenzioso. Una strada che cercheremo di evitare, dato che ci fornirebbe meno vantaggio”.

Nonostante ciò, il rischio di una disputa è più che concreto. Motivo per cui l’amministrazione comunale ha optato, a partire dal marzo scorso, di ingaggiare una figura esterna che fosse in grado di fornire quelle giustificazioni mai date dall’azienda costruttrice circa le cause delle problematiche attuali, in modo da ottenere la soluzione ed avere fondamenta solide su cui muoversi, qualora ci fosse qualcuno che si esimesse dalle proprie responsabilità contrattuali.

“Su suggerimento del nostro collaudatore, quasi sette mesi fa, abbiamo affidato la consulenza all’Ecodesign – ha sottolineato in seguito il rappresentante delle istituzioni comunali – e gli abbiamo chiesto di trovare il modo per risolvere questo problema, dandogli il tempo di fare un’analisi dettagliata durante tutto il mese di agosto. Ad agosto poi, dopo gli studi, siamo arrivati a dire che l’impianto addirittura era sovradimensionato rispetto alle sue prestazioni, che non era stato usato correttamente, che non era stato mai usato alla massima potenza, che serviva un sistema in grado di coordinare tutti i macchinari in modo d’avere il controllo dell’impiantistica, ma che comunque così com’è poteva abbattere la temperatura di una decina di gradi, senza mai fare fresco come un climatizzatore”.

Ecco allora che l’impresa edile al centro della spinosa questione, messa spalle al muro da un’Amministrazione comunale forte di dati e constatazioni oggettive, attraverso la stesura di un progetto realizzato autonomamente con tre settimane di tempo a disposizione, arrivato qualche giorno fa e ora in attesa di essere vagliato dall’ufficio tecnico e dalla stessa Ecodesign, dovrebbe eseguire le modifiche necessarie per porre rimedio ai disagi causati, compatibilmente con le esigenze della scuola, dato che si tratterebbe di un lavoro che si potrebbe fare tranquillamente nei weekend, senza alcun costo a carico del Comune, nella speranza di poter risolvere tutto con l’arrivo delle vacanze natalizie.

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