Cento
6 Ottobre 2018
Presentato in consiglio comunale l'odg del sindaco Toselli sulle “Linee di indirizzo del nuovo piano di riorganizzazione relativo a Cmv Servizi e Cmv Energia e impianti"

Gruppo Cmv, a Cento parte la razionalizzazione delle partecipate

di Redazione | 2 min

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(foto d’archivio)

di Serena Vezzani

Cento. È stato presentato ieri, nel corso del consiglio comunale, il protocollo del 27 settembre 2018 ad oggetto “Linee di indirizzo del nuovo piano di riorganizzazione relativo a Cmv Servizi e Cmv Energia e impianti”, del sindaco Toselli.

Un ordine del giorno con cui, nello specifico, si richiede un’aggregazione per scissione delle due società, avviando un “percorso esplorativo al fine di ricondurre le attività della società Atr Srl di proprietà di Cmv servizi in un unico operatore industriale” e, parallelamente, un percorso analogo anche per la società di Cmv Energia e impianti, “i cui valori economici sono ancora interessanti, ma nel futuro è difficile prevederne l’andamento” dichiara Toselli.

Per Cmv Energia e impianti, “nonostante il parco clienti gas ed energia elettrica sia faticosamente consolidato, alla luce della concorrenza, dell’esposizione finanziaria in aumento e delle restrizioni dei margini operativi nazionali, una riorganizzazione per scissione continuerebbe ad eliminare una parte di questi rischi”.

Inoltre, ricorda Toselli, “l’interesse economico dell’operazione è determinato dalla possibilità di rientrare del consistente credito verso Atr e liberare la restante Cmv Servizi post scissione da debiti e oneri finanziari, rilanciandola in ottica di società in house”. Una delibera d’indirizzo politico che va dunque ad approvare “un dialogo per un percorso aggregativo con il principale operatore e interlocutore che garantirebbe al meglio la continuità industriale, ovvero il gruppo Hera: una partecipata che opera in risorse idriche, energetiche e servizi ambientali, e che permetterebbe una gestione di multiservizi con un’unica interfaccia, una semplificazione per gli utenti, una qualità maggiore e una valorizzazione delle singole società”. E, naturalmente, “nel pieno mantenimento del personale già esistente”. Si profila così “la possibilità di rivedere l’assetto delle partecipate, accogliendo ulteriori obiettivi di razionalizzazione anche ai sensi del decreto Madia”. Contestualmente, con la delibera si traccia anche “un’ipotesi di sviluppo di Cmv servizi privata delle reti, e di Atr e Cmv impianti privata della rete commerciale”.

Lapidarie le risposte dei consiglieri di minoranza: non partecipa al voto il capogruppo Pd Lodi, che definisce la scelta come “di forte rischio per la solidità dell’azienda”, oltre che “una situazione emergenziale da tamponare con una manovra disperata per evitare il dissesto causato dal malgoverno di questa amministrazione”.

Astenuto il capogruppo di Gruppo misto Diego Contri che, sottolinea, “un’azienda che va bene non va venduta. Avete impoverito Cmv servizi e non avete fatto niente”, mentre favorevole alla delibera il capogruppo Mattarelli di Libertà per Cento, a condizione che “la cifra incassata riduca tasse e debiti dei cittadini, che venga realmente salvaguardato il livello occupazionale dei 63 dipendenti, che siano predisposte verifiche su possibili altri acquirenti, e sulla responsabilità politica delle scelte disastrose perseguite fino a oggi”.

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