di Davide Soattin
Dai danni e dalle rovine provocati dalle violenti scosse alla ricostruzione post-terremoto, toccando l’Umbria, l’Emilia Romagna, le Marche e la Sicilia, la rinascita dei territori colpiti dal sisma passa anche per i piedi e le giocate dei ragazzi della Nazionale di calcio Down maschile a 5, impegnati a sostenere la causa di ‘Contropiede’: il progetto realizzato dalla Fisdir, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Helios ed il supporto della Fondazione Vodafone e del portale Oso, che farà tappa a Ferrara nei prossimi giorni.
Da venerdì 28 a domenica 30 settembre infatti, per la gioia dei tantissimi appassionati che potranno assistere al raduno, le formazioni degli azzurri C21 (campioni del mondo in carica e qualificati ai mondiali brasiliani di maggio 2019, ndr) e ID (che si stanno formando e prenderanno parte ai Global Games australiani di ottobre 2019, ndr) saranno ospitate sul parquet delle palestre all’ombra del Castello Estense e, a partire già da oggi pomeriggio, cominceranno ad allenarsi e a dare spettacolo davanti al pubblico ferrarese al Ludovico Ariosto.
“Sono molto orgoglioso di poter partecipare a quest’iniziativa – ha esordito l’assessore allo Sport, Simone Merli – e credo che in queste occasioni le parole non abbiano tanto senso, se non ci sono i fatti che le accompagnano. Quattro anni fa, quando sono stato eletto, a Ferrara c’erano solamente due discipline praticabili dalle persone diversamente abili. Oggi sono diventate quattordici, e posso assicurare con certezza che la nostra responsabilità sarà quella di creare le condizioni perché questi ragazzi possano provare a praticare sport che, come amministrazione comunale, abbiamo sempre trattato come un diritto al gioco, ossia come una delle parti fondamentali della politica cittadina e della città stessa”.
Un pensiero, quello espresso dal rappresentante delle istituzioni, che è stato ripreso anche dal presidente della Fisdir Marco Bozzacchini, intento a sottolineare gli obiettivi principali di una manifestazione che avrà, tra le altre cose, anche il compito di creare nuove realtà calcistiche riservate ad atleti con disagio intellettivo relazionale e di realizzare una serie di eventi di caratura nazionale ed internazionale, che potranno alimentare l’eco intorno ai valori dello sport paralimpico ed aiutare la vita delle persone che abitano nelle zone terremotate.
“Con questo progetto diamo dimostrazione di come lo sport sia un qualcosa in grado di dare molto alla comunità – ha affermato il numero uno della Federazione Italiana Sport Paralampici degli Intellettivo Relazionali -, soprattutto integrandolo all’interno di un programma che sarà legato e coinvolgerà molto le zone colpite dal sisma, dando speranza e segnali positivi a chi non ha più niente e spera di ottenere in futuro una vita migliore”.
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