Codigoro
15 Settembre 2018
I rappresentanti nel basso ferrarese: "Niente drammi, vorremmo solo maggiori garanzie. Dalle amministrazioni locali riscontri scarsi"

Parlano i No-Vax: “Non lo siamo a priori, quelli più a rischio sono i nostri figli”

di Redazione | 2 min

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Mirko Marighella, Giorgio Franchi e Giacomo Beccari

di Giuseppe Malatesta

Codigoro. “Nessuno di noi è un No-Vax a priori, vorremmo solo maggiori garanzie su quelli che sono farmaci a tutti gli effetti e che andrebbero quindi somministrati solo dopo un’anamnesi accurata”. Ad affrontare il tema più discusso degli ultimi mesi sono Mirko Marighella, Giorgio Franchi e Giacomo Beccari, rappresentanti del “Comitato per la libera scelta vaccinale” attivi nel basso ferrarese.

Nell’infinito braccio di ferro che ha tenuto banco per settimane a più livelli istituzionali e civili e mentre in Parlamento (venerdì 14, a meno di nuovi dietrofront) il Milleproroghe confermava lo slittamento dell’obbligo vaccinale, la possibilità di autocertificare e il libero accesso a nidi e materne dei non vaccinati, i genitori nel codigorese ribadiscono la necessità di arrivare ad “un confronto serio e senza pregiudizi, che possa colmare lacune che rischiano di creare divisioni e fratture sociali e scongiurare discriminazioni verso i minori”.

“Il danno da vaccino – ricordano i rappresentanti di un gruppo di circa 60 genitori – è irreversibile e purtroppo capita di vedere non riconosciuto dallo Stato la condizione di danneggiato”. Di fronte ad un quadro simile, “inutili, se non demenziali, solo le crociate pro o contro i vaccini stessi: quello che dovrebbe contare è la tutela dei cittadini, principio sancito anche dalla Costituzione”.

Ripercorrendo le cronache recenti, norme e soluzioni prospettate non incontrano la soddisfazione del Comitato, che giudica “paradossale” l’autocertificazione vaccinale e il clamore sulla possibilità di produrne di false: “Nessuno di noi lo farà mai, le aziende sanitarie sanno benissimo chi sono i bimbi vaccinati e quali vaccini gli siano stati somministrati. Il nostro obiettivo è sempre stato quello del confronto e del dialogo, anche se – rimarcano – dalle amministrazioni locali non abbiamo avuto grandi disponibilità e riscontri”.

E sulla sanzione prevista in caso di inadempienza, l’impressione è quella di un “ricatto infelice, che crea per altro una discriminazione tra famiglie più o meno abbienti, a svantaggio di queste ultime che non potranno sostenere né la sanzione né un successivo ricorso”. In conclusione, l’auspicio è quello di evitare “guerre di posizione e superare i pregiudizi: in fondo – concludono – i soggetti più a rischio sono i nostri figli non vaccinati, eppure non facciamo drammi”.

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