di Lucia Bianchini

Ripartono le attività di Uisp dalla nuova sede di viale Cavour 147: “per noi è un anno zero – afferma il presidente Enrico Balestra- la struttura si è ridimensionata ma abbiamo potenziato i servizi e le opportunità”. Sono proposte una serie di attività e servizi ai tesserati e alle società affiliate: si è colta la necessità di avere un ufficio consulenze a cui si possono rivolgere le società, è stato ristrutturato il settore formazione; ripartiranno corsi per dirigenti, per tecnici, per l’acquisizione di brevetti, e corsi di aggiornamento per i tecnici delle società affiliate.

Come sottolinea Eleonora Banzi, vicepresidente di Uisp, è un anno zero anche per il record di tesserati, 25 mila. L’ente è impegnato in settori importanti, con diverse discipline sul territorio: è in attivo un’alleanza con Csi per le squadre di calcio a 11, over e amatoriale, calcio a 5 femminile e maschile, ma Uisp non è solo calcio, riparte anche la pallavolo, su cui si sta lavorando sul settore giovanile con una squadra under 14, una squadra under 12 nascerà quest’anno, insieme ad un progetto sul minivolley. È consolidato invece il campionato amatoriale misto. Ripartirà ad ottobre il settore del biliardo, rinnovato nella parte dirigenziale, con 100 squadre su tutto il territorio provinciale. Proseguono anche l’atletica, con il circuito delle corse, e ciclismo. Continua anche l’impegno nella gestione di impianti sportivi e nel sociale.

“Ci sono diverse criticità su come in questo Paese sono organizzate le attività sportive, e al momento l’orizzonte non è chiaro, a livello sia nazionale sia locale – ha segnalato Enrico Balestra -. A Ferrara la criticità è anche l’organizzazione del lavoro insieme alle istituzioni che si occupano di sport: un esempio sono le piscine di via Pastro e di via Bacchelli, per cui quest’anno scadono le concessioni”.

Ci sono progetti su entrambe le strutture, “ma le tempistiche per gli investimenti non sono d’aiuto nella realizzazione dei progetti. Sono problemi fisiologici nella gestione di un bene pubblico, ma che vanno gestiti con tempistiche adeguate. Come ente ci interroghiamo poi su quali sono i modelli virtuosi per il futuro, e si deve disegnare in maniera chiara quali sono le idee sull’impiantistica sportiva, domanda rivolta all’amministrazione comunale, ma anche ad altri enti che possono proporre progetti”.

Davanti a questi problemi “non possiamo dire ‘ci guardiamo l’anno prossimo’ – chiude Balestra -, chiediamo anche all’amministrazione comunale di cercare dei tavoli di discussione, di convocare le consulte sullo sport presenti in ogni Comune per discutere in un’ottica di prospettiva per le attività sportive e per risolvere le criticità che ci sono, tra cui impianti che hanno problemi strutturali notevoli”.