di Cecilia Gallotta
Nonostante l’afosa serata di fine luglio, erano una cinquantina le persone che hanno deciso di passare il giovedì sera in piazza Castellina, davanti ad un aperitivo presso il One Nation bar, o, come meglio noto ai residenti della zona, “da Elias”.
“Un esempio primo di convivenza e di volontà di integrazione”, afferma la coordinatrice di Forza Italia nonché vice presidente della Commissione Pari Opportunità Paola Peruffo, dopo essersi svelata come artefice dell’idea, ma “averla voluta estendere a tutti i partiti dell’opposizione”, che hanno presenziato numerosi, “e non averle voluto dare una connotazione partitica, ma di possibilità pratica”.
“Qui una volta al posto del bar c’era un ‘money-transfer’” ricorda Alessandro Balboni (FdI), d’accordo con Peruffo sulla promozione di un’attività che “può dirigersi verso una riqualificazione del quartiere andando oltre gli stereotipi e il buonismo”: “tante volte in consiglio comunale abbiamo tentato, attraverso emendamenti ai bilanci, di destinare soldi per investire in attività come questa”, rincara il consigliere forzista Matteo Fornasini, rimarcando la bocciatura della proposta.
Nicola Lodi dal canto suo ricorda come “lo spaccio si sia allontanato dai portici di fronte da quando Elias, sotto nostro suggerimento, ha messo una distesa davanti al bar”: tutti primi passi “vincenti e utili non solo alla politica, anche se è noto che le cose si ottengono molto più facilmente sotto elezioni – constata il pentastellato Lorenzo Marcucci – ma a tutti i cittadini, perché il degrado qui si estende anche altrove, così come la droga venduta qui, si estende alle persone e ai ragazzi di tutta la città”.
Presenti anche gli esponenti di due liste ‘lancio’, Giovanna Stefanelli di Forza Civica, nonché Michele Franchi di Ferrara Viva a titolo personale (Ferrara Viva infatti non condivide questa iniziativa nè costituisce ad alcun titolo una lista civica a sostegno del centrodestra), assieme a diversi residenti: “Vivo a Pontelagoscuro, che subisce una diretta estensione del degrado di questa zona – testimonia una signora, dopo aver raccontato l’episodio di tentata aggressione al figlio una sera di quest’inverno, “al seguito della quale ho fatto subito una segnalazione alla Polizia Urbana, che mi ha risposto dopo mesi dicendo che avrebbero potenziato l’illuminazione. Cosa che non è avvenuta, e che si aggiunge al degrado che siamo costretti a subire, per esempio, nel parco in pieno giorno: oltre allo stazionamento dei pusher, ci sono vetri rotti dove giocano i bambini, persone che urinano e consumano rapporti intimi”.
Tutte motivazioni che spingono l’opposizione a “proporre un’alternativa credibile” e, come afferma Peruffo, “a far sì che le persone residenti qui da anni non siano invogliati ad andarsene e a svendere le proprie case, ma a rivivere finalmente la nomea artistico-culturale che una volta si associava al quartiere Giardino”.
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