Lagosanto
6 Luglio 2018
Il capogruppo d'opposizione svela e commenta la tensione tra Romanini e il vicesindaco Bigoni: "Lagosanto allo sbando, ci dicano entrambi cosa vogliono fare da grandi"

Maretta in giunta a Lagosanto? Menegatti (M5S): “Dopo anni di comodo, la farsa è finita”

di Redazione | 4 min

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di Giuseppe Malatesta

Lagosanto. “Dopo quattro anni di amore e accordo, o di comodo, si consuma il divorzio tra il sindaco e il suo vice, il tutto in due lettere protocollate alcuni giorni fa”. I protagonisti di un nuovo movimentato capitolo della politica laghese sono Maria Teresa Romanini e il vicesindaco Davide Bigoni (ma anche l’assessore Irene Bigoni), distanti dopo gli accadimenti delle ultime due Conferenze Socio Sanitarie.

Autore del commento sopracitato è invece Federico Menegatti, capogruppo all’opposizione per il Movimento 5 Stelle, che nelle ‘lettere’, datate 6 giugno e 20 giugno, vi legge non semplici puntualizzazioni o richieste di chiarimenti, ma l’antipasto di una vera e propria rottura.

Per la cronaca, sindaco e vice non sventolano più da qualche tempo la stessa bandiera, quella del Partito Democratico, che Romanini aveva salutato sbattendo la porta a gennaio scorso in aperta polemica per le scelte di politica sanitaria provinciale. Bigoni aveva fedelmente mantenuto la tessera, evitando di sostenere pubblicamente la posizione di Romanini, cosa che in parte aveva fatto invece Irene Bigoni, ai tempi firmataria di una lettera di benservito al Pd insieme ai famigerati ‘voti in libera uscita’, gli ex dem laghesi sostenitori del sindaco.

Alla vigilia della Conferenza che avrebbe visto Romanini votare contrariamente al bilancio Ausl, Bigoni e Bigoni non nascondevano “il proprio disagio per il voto del sindaco” nella Conferenza del 24 maggio, e nello specifico per l’astensione al punto che illustrava la relazione sui risultati aziendali e il raggiungimento degli obiettivi fissati. “Considerando che l’impoverimento dei servizi dell’ospedale del Delta non si è arrestato, un voto di astensione non ci sembra sufficiente. Un voto contrario, a nostro avviso – scrivono i due componenti della giunta – avrebbe chiuso un percorso che ha visto un cambiamento in negativo che ha visto un cambiamento in negativo dei servizi ai cittadini di tutta la provincia, e in particolare del Delta”.

“Considerato inoltre che all’interno della giunta non vi era stata alcuna discussione preventiva (prima della conferenza in questione, ndr), Bigoni e Bigoni chiedevano un confronto aperto sulle posizioni del sindaco prima delle prossime Ctss, in particolar modo sul bilancio di previsione Ausl”. Una richiesta “caduta nel vuoto” informerà poi Davide Bigoni il 20 giugno: “Con profonda delusione sono a sperare in un più positivo confronto, che ritengo essere la base per chi svolge ruoli politici”. Per l’occasione, il vicesindaco aveva lamentato il ritardo dei lavori di ristrutturazione e consolidamento delle scuole elementari di via Roma, domandando al sindaco “se saranno rispettati i tempi di consegna prima dell’inizio dell’anno scolastico, in maniera da non creare disagi a genitori, alunni e insegnanti: il sottoscritto – scriveva Bigoni – ha sollecitato più volte il sindaco ad attivarsi fin da inizio 2018 perché fossero affidati i lavori e rispettati i tempi, considerato che le coperture finanziarie erano disponibili da dicembre 2017”.

Federico Menegatti

Richieste, commenti e dichiarazioni che secondo Menegatti sono segnali di maretta che dal Pd si sono estesi al vice ancora dem, nonchè ex segretario del Pd Lagosanto (nel 2016, all’epoca delle sue dimissioni, già Menegatti insinuava tensioni in giunta). “Alla fine la farsa sembra finita, le carte sono scoperte e le promesse sfumate: il Pd si smarca dal sindaco e il sindaco di smarca dal Pd, si scambiano accuse, fanno melina, dimenticandosi che per quattro anni hanno alzato la mano in modo compatto senza mai protestare, a volte difendendo, ed approvando qualsiasi documento/direttiva di partito a prescindere.

“Questi quattro anni – continua Menegatti – hanno portato il Comune di Lagosanto allo sbando: si sono perse tante occasioni di crescita e rinnovamento grazie alle scarse competenze della giunta (che mai ha considerato il resto della maggioranza), a partire dalla non adesione all’8 per mille all’edilizia scolastica, i bandi per i successivi fondi regionali e ministeriali, passando per la sanità, con l’approvazione di qualsiasi proposta della Regione, dai tagli dei posti letto alla chiusura di reparti interi, senza ascoltare le necessità dei cittadini di tutto il territorio, non solo di Lagosanto. Non dimentichiamo poi l’assenza di reali manutenzioni agli impianti pubblici (sede municipale, palestra comunale, campi sportivi in stato di abbandono, verde pubblico). Guarda caso tutte battaglie intraprese dal Movimento 5 Stelle finora. Sindaco e Vice spieghino ai cittadini cosa vogliono fare da grandi, quali siano le loro prospettive per il territorio, per il Consiglio Comunale, per l’Unione dei Comuni e per la Provincia. Il tempo stringe, Lagosanto ha bisogno di certezze e punti di riferimento per rientrare in carreggiata ed avere un prospettiva chiara”.

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