Ostellato
30 Giugno 2018
La votazione a maggioranza assoluta porta il sì di Fiscaglia, si parte con la campagna referendaria tra campanili ancora in piedi, giunte dubbiose e opportunità in vista. Mucchi: "Consenso trasversale, il futuro è area vasta"

Fiscaglia-Ostellato in gestazione: a dicembre il referendum per la fusione

di Redazione | 4 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

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di Giuseppe Malatesta

Fiscaglia. Se s’ha da fare lo decideranno i cittadini. Dai Consigli comunali di Fiscaglia e Ostellato arrivano i voti necessari per avviare immediatamente l’iter previsto per la fusione dei due Comuni, nello specifico per ottenere il referendum consultivo entro l’anno.

Se in quel di Ostellato i voti favorevoli erano arrivati senza troppo patire, con una maggioranza qualificata favorevole già alla prima occasione, a Fiscaglia è servito tornare in aula per due ulteriori votazioni, dopo la bocciatura di mercoledì scorso per 7 a 5.

VOTAZIONE GEMELLA – Due giorni dopo conta la maggioranza assoluta, i sette voti favorevoli bastano. Nell’assemblea in questione, ad esprimersi per il no (venerdì 29 giugno) sono ancora i consiglieri di opposizione Roberto Manzoli, Renato Bertelli e Mirko Barbieri, oltre agli assessori Fabio Tosi (vicesindaco) e Gianni Tuffanelli. A favore il resto della maggioranza e la consigliera Ilaria Dalfolco. Una votazione gemella, con assente ancora Stefania Orlandini (opposizione).

IL ROUND FINALE, IL Sì DELL’OPPOSIZIONE DECISIVO – Ma la partita non è ancora chiusa: era prevista una terza votazione, convocata per sabato 30 giugno. Anche in questo caso serve la maggioranza degli aventi diritto e gran parte dell’opposizione è assente per motivi di lavoro. “Abbiamo chiesto invano un rinvio” dicono. Tra i contrari si contano solo Tosi e Tuffanelli: senza di loro la maggioranza non arriva ai 7 voti necessari, si ferma a 6. Il voto utile arriva da Dalfolco: è fatta.

I TRE CAMPANILI – Come notato in sede extra consigliare da Manzoli, “i voti favorevoli arrivano dai rappresentanti di Migliarino, mentre i consiglieri di Massa Fiscaglia e Migliaro si fanno portavoce del no delle rispettive comunità”. Visioni e affermazioni che dimostrano, una volta in più e aldilà del voto specifico, come la percezione dei ‘campanili distinti’ sopravviva e sia ancora sottolineata e alimentata in quel di Fiscaglia a quattro anni dalla fusione.

OSTELLATO: “UN SI DEMOCRATICO” – Pochi giorni prima ad Ostellato, le ragioni del no – portate avanti dagli assessori Andrea Zappaterra ed Elena Rossi e dal presidente del consiglio Alessio Duatti – non avevano compromesso il voto. “Vorremmo però sottolineare con forza che è esclusivamente per consentire alle comunità di decidere. Riteniamo – hanno aggiunto – che le fusioni tra Comuni di piccole dimensioni possano in generale rappresentare un’opportunità, soprattutto di accesso a risorse altrimenti inaccessibili, ma che debbano essere frutto di una condivisione con la cittadinanza e di uno studio approfondito. I tempi si sono rivelati in realtà strettissimi, anzi a nostro avviso inadeguati”.

Sulla stessa linea degli oppositori fiscagliesi, anche ad Ostellato rilevano “una mancanza di quella progettualità condivisa e meditata”. Inoltre, “una fusione dovrebbe restare un processo volontario: a noi sembra che tali condizioni, in una parte importante delle comunità interessate non sussistano e che l’opinione di una parte importante di cittadini non esprima la necessità di avviarsi verso un’ulteriore fusione. Mi riferisco – dice Rossi – ai cittadini di Fiscaglia”.

MUCCHI: “OPPORTUNITÀ COLTA TRASVERSALMENTE” – I conti in tasca al referendum sono già fatti e il prossimo inverno sarà rivelatore. Nel frattempo si scaldano i motori per una campagna referendaria che vedrà numerosi momenti di confronto tra le due amministrazioni e i rispettivi cittadini, ma anche momenti comuni. Il sindaco di Fiscaglia Sabina Mucchi è pronta: “Il confronto, come il voto, sarà trasversale: il voto positivo delle opposizioni dei due Consigli dimostra che l’opportunità della fusione viene colta da più parti del panorama politico locale”.

Nella “geometria variabile che vedrà ridursi il numero dei Comuni di questa provincia, se vanno in porto le quattro fusioni in ballo”, Mucchi intravede “l’opportunità di creare migliori condizioni, sempre che ci sia la sostenibilità degli enti, altrimenti diventa deleterio: la recente premonizione dei sindacati sulla formazione di tre grandi Comuni affiancati al capoluogo Ferrara può darsi sia una tendenza sempre più realistica”.

L’aggettivo sostenibile, secondo Mucchi si può tranquillamente accostare alla fusione tra Ostellato e il suo Comune: “Con Fiscaglia siamo riusciti a venire fuori dalle secche, a maggior ragione oggi possiamo permetterci di affrontare un allargamento importante verso un Comune sano come il nostro. Il più è stato fatto insomma, chi governerà l’eventuale nuovo Comune avrà certamente meno problematiche da risolvere, considerato che si parte da due situazioni già positive e in ordine, raggiunge con non pochi sacrifici”.

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