Ostellato
28 Giugno 2018
Niente maggioranza qualificata all'istanza per il via, due voti contrari arrivano dalla giunta. Il consiglio riconvocato in settimana per la votazione a maggioranza assoluta. Mucchi: "Tempi stretti imposti". Il futuro del nuovo ente tra Unioni, Delta e nuovi equilibri in provincia

Fiscaglia boccia la Fusione con Ostellato, ma è solo il primo round

di Redazione | 5 min

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Fiscaglia. “Questa fusione non s’ha da fare”: il consiglio comunale di Fiscaglia cita Manzoni per sintetizzare l’opinione sull’ipotesi di unificare il proprio Comune con quello di Ostellato. La proposta, nello specifico di avanzare istanza alla Regione per ottenere il referendum consultivo entro l’anno, non convince la maggioranza qualificata (i due terzi) dell’assemblea, che boccia il principale punto di un consiglio urgente, convocato appositamente per star dietro alle strette tempistiche dettate dalla tabella di marcia regionale.

E proprio i tempi stretti, che ad Ostellato qualche giorno prima non erano stati ragione di impedimento al voto favorevole, lo sono invece a Fiscaglia, dove si registrano 7 voti favorevoli e  5 contrari – con un consigliere assente nella minoranza. Ne servivano 9. “Non discutiamo la validità dello strumento ‘fusione’, ma piuttosto il metodo e l’eccessiva fretta nel procedere” ribadiscono dalla minoranza i consiglieri Roberto Manzoli, Renato Bertelli e Mirko Barbieri, che nel corso della seduta avranno modo di illustrare a più riprese le ragioni del no.

Unica favorevole dai banchi di opposizione è Ilaria Dalfolco, ma i contrari sono anche nella maggioranza, o meglio in giunta, e rispondono al nome di Fabio Tosi, vicesindaco, e Gianni Tuffanelli, assessore. “Mai avrei pensato di bocciare un punto della maggioranza, ma qui si sta davvero correndo troppo: non si sta dando l’ok al referendum, ma all’iter vero e proprio di fusione, che prevede sì una consultazione popolare, ma pur sempre consultiva e senza quorum” dice Tosi.

“Lungi da me privare i cittadini della possibilità di esprimersi, ma è importante che siano chiari i passaggi. La mia non è una scelta campanilista, semplicemente non intravedo benefici per noi. Lo studio di fattibilità si completerà in autunno, ma intanto siamo chiamati ad esprimerci senza aver avuto il tempo di ragionare abbastanza. Occorre attenzione per costruire un progetto valido. Fiscaglia – aggiunge – continuerebbe a godere dei contributi per altri 5 anni anche senza fusione, quindi quale è il senso? Oggi preferisco essere critico che superficiale, rispetto alla fusione con un Comune che 4 anni fa non era favorevole all’ipotesi. Noi siamo già quotidianamente percepiti e criticati come distanti dalla nostra comunità, non possiamo permetterci di peggiorare la situazione. Inoltre una fusione con chi è in un’altra Unione di Comuni è ancora più complessa”.

In generale la perplessità è un sentimento comune a tutti i consiglieri presenti. Per Dalfolco, che vota favorevolmente “occorre lungimiranza, e dire sempre no è la strada più facile ma anche la meno utile. Noi ambiamo a governare tra un anno, Fiscaglia o il nuovo ente, e credo sia opportuno andare incontro ad una nuova opportunità, accogliendone i vantaggi economici. In ogni caso serve dare voce ai cittadini”.

Chi ha apparentemente più possibilità di attirare in questo periodo ‘consensi elettorali’ è però chi è a sfavore. Manzoli ad esempio riporta il sentimento dei cittadini “inviperiti di Massa Fiscaglia” e nota come Tosi (unico ‘rappresentante’ di Migliaro in consiglio) si esprima contrariamente anche perché lo è la sua comunità. La maggioranza dei fiscagliesi lo è, secondo le stime di Manzoli. “Fermiamoci un attimo, rimandiamo questo voto: non c’è stato il tempo materiale e non si spiega questa fretta. La correttezza istituzionale non ha mai abitato qui, ma tanta urgenza ci fa pensar male. Tutto questo assomiglia più ad una forzatura, altro che democrazia”.

Anche Bertelli e Barbieri sono all’incirca sulla stessa linea, “Quattro anni fa – dice il primo – si procedeva con un’ampia consultazione, oggi con molta fretta. I sindaci ci spieghino come mai: questo approccio non è accettabile, e inoltre la progettualità è scarsa: molto fumo e poche proposte strategiche”. “Sono sempre stato a favore delle fusioni, ma allo stato attuale con Ostellato non vedo benefici” aggiunge il pentastellato Barbieri.

A tutti ribatte Mucchi, che lotta per un sì che eviti di tornare al voto nei prossimi giorni: la norma prevede infatti che in caso di bocciatura in prima sede, si riconvochi il Consiglio per altre due sedute entro 30 giorni, per un voto che terrà conto della maggioranza assoluta e non più della qualificata. In seconda e terza seduta, convocate già per il fine settimana (venerdì 29 e sabato 30 luglio), l’esito sarà con tutta probabilità positivo, così da chiudere la richiesta di istanza entro i tempi dettati dai sovraesposti, ossia quelli del 5 luglio.

“Tempi stretti imposti” ribadisce il sindaco, che sulla questione ammette: “Le preoccupazioni non mancano, ma allo stesso tempo credo sia un’opportunità che possiamo cogliere, considerando la stabilità finanziaria di due enti, che starebbero in piedi anche senza contributi. Sento parlare di buchi di bilancio per Ostellato: nulla di vero, è un Comune con un bilancio sano. Fiscaglia nasce dall’unione di tre enti fragili, eppure abbiamo ridotto il debito e assicurato investimenti. Pensiamo a cosa potrebbero fare insieme due enti in buona salute, che otterrebbero nei prossimi 10 anni un contributo di circa 12 milioni”.

“Mi chiedo, al contrario, cosa accadrebbe tra 5 anni senza la fusione. Io non me la sento di bloccare un processo del genere, di togliere la possibilità ai cittadini di esprimersi. Proprio con loro, e con voi consiglieri, contiamo nei prossimi mesi di discutere e mettere in piedi le progettualità che dite di non vedere. Questa prima parte dello studio di fattibilità è un documento tecnico, non politico. Auspico un vostro coinvolgimento nei prossimi mesi nei percorsi partecipati che porteranno a definire le progettualità”. Infine il tema Unioni, “un tema sensibile che fa già discutere – commenta Mucchi – e che potrà essere messo in discussione presto. Fiscaglia si sente parte del Delta ma va rilevato il non funzionamento delle Unioni in generale: magari un nuovo Comune così importante, terzo in provincia per grandezza, potrà permettersi di valutare operazioni diverse, di diventare un traino importante in virtù di un nuovo peso politico nel territorio. In questo senso – fa notare Mucchi – la fusione non è certo un processo fine a se stesso”.

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