Cronaca
23 Febbraio 2018
La polizia spagnola ha scoperto l’ultima tana di Norbert Feher, nella zona dove l’assassino di Valerio Verri ha compiuto i suoi ultimi tre omicidi

Igor. Pistole, rosari, Bibbia e tamagotchi per l’ultima fuga del killer

di Redazione | 3 min

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Foto: María Quílez da La Comarca

Gli inquirenti spagnoli hanno trovato l’ultimo rifugio dove si nascose prima di uccidere i due agenti. Un rifugio con i resti di un bivacco. Armi, lattine, scatolette di cibo, una Bibbia, dei rosari ma anche carte da gioco di Dragon Ball e un Tamagochi. Oggetti che il killer serbo porterà con sé anche durante la sua ultima fuga.

Si tratta del luogo dove dormiva e mangiava prima di uccidere l’allevatore José Luis Iranzo e i due agenti della Guardia Civil Víctor Jesús Caballero e Víctor Romero a Teruel, nella zona di Andorra. 

Il giornale spagnolo La Comarca ha diffuso le foto del recinto abbandonato, e parzialmente in rovina, che si trova accanto a una casa di nuova costruzione, in un luogo conosciuto nella zona come Zomino.

La Polizia giudiziaria vi ha trovato una pistola Berretta, 19 lattine di birra vuote, una di Coca Cola, scatolette di cibo, una tovaglia, un paio di calze, cotone e carta igienica e attrezzatura varia.

(foto da La Comarca)

In totale sono stati trovati 35 oggetti nascosti nella tromba delle scale per accedere al fienile, tra i quali spicca un’arma corta, una Beretta che conteneva un proiettile inesploso (probabilmente perché non era delle giuste dimensioni).

Oltre a questo, gli inquirenti hanno catalogato una cartuccia calibro 6,5, un barattolo di carciofi, una scatoletta di tonno, una di mais, una lattina di conserva di pomodoro, tre di tónica, cetriolini, biscotti, patate fritte, della colla, dei fazzoletti e una cintura con custodia per armi fatta artigianalmente. Il ‘bottino’ si conclude con tre ritagli di giornale, due dei quali dell’edizione del 24 settembre 2017 dell’Heraldo de Aragón.

Il rifugio si trova a meno di 20 km dalla strada A-223, che unisce le località di Andorra e Albalate. Superata la strada, si percorrono 400 metri di sentiero e si giunge al casolare abbandonato, che dista 10 minuti dal ranch di Iranzo, la prima vittima spagnola di Igor. A condurre gli inquirenti al nascondiglio sono state delle impronte rinvenute da una pattuglia delle forze dell’ordine lo scorso 2 febbraio assieme a resti di pasto in un altro casolare abbandonato, vicino alla zona dove sparò il 5 dicembre a due residenti di Albalate che lo avevano sorpreso rubare nella loro proprietà.

Nella fretta di portare tutto il necessario per l’ennesima fuga, Igor si era premunito di non farsi mancare anche oggetti singolari per un assassino seriale.

Al momento della cattura, lo scorso 14 dicembre, Igor aveva con sé 24 borse, con dentro tutto il necessario per sopravvivere durante la fuga: armi, strumenti basilari di sopravvivenza, quattro rosari, una Bibbia, e anche dei passatempo come un Tamagochi, fumetti di Dragon Ball, vestiti, coperte, stuoie e due riproduttori di cd.

Gli inquirenti iberici hanno anche ricostruito le fasi del triplice omicidio. Dopo aver ucciso Iranzo, Feher si sarebbe precipitato a bordo del Suv della vittima al suo nascondiglio per raccogliere la sua roba e fuggire. Qui lo hanno sorpreso i due agenti della Guardia Civil, appena imboccato lo stradino che portava verso la A-223. Igor, senza spegnere le luci e diretto il Suv verso la polizia, ha estratto due pistole e ha fatto fuoco. Subito dopo ha cominciato la fuga verso Valencia, terminata all’alba, quando rimase ferito in un incidente d’auto sulla strada tra Mirambel e Cantavieja. La polizia lo troverà poco distante, svenuto in un fosso.

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