Jolanda
28 Gennaio 2018
"Chiediamo con insistenza di sapere quale organizzazione ha messo in campo Jolanda una volta fuori dall’Unione"

Jolanda, l’amarezza dei sindacati

di Redazione | 3 min

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Jolanda di Savoia. “Fa male apprendere dalla stampa nostre possibili macroscopiche sviste e carenze nella rappresentanza sociale e nella tutela del personale”. Parte con amarezza – e una buona dose di ironia – la lunga nota trasmessa dalle firme sindacali Cigl Cisl e Uil in risposta alle dichiarazioni del sindaco jolandino Elisa Trombin, quest’ultima intervenuta nei giorni scorsi in un partecipato incontro pubblico con i cittadini, tema Unione Terre e Fiumi.

Spiace e “imbarazza leggere di non essere stati in grado di individuare spazi così importanti di miglioramento e implementazione dei servizi per centinaia di migliaia di euro: 170 mila euro oggigiorno sono davvero tanti solo per un Comune come quello di Jolanda e diventa imbarazzante moltiplicare questa cifra per i restanti cinque Comuni”.

“Significherebbe – spiegano con sarcasmo i sindacalisti, Cristiano Zagatti, Paolo Baiamonte e Massimo Zanirato – che la nostra distrazione, incompetenza, superficialità ha determinato negli anni la privazione di servizi per minori, disabili e anziani per più di un milione di euro all’anno. E pensare che ogni giorno riteniamo di lavorare per migliorare le condizione dei più deboli, per l’inclusione sociale, arrivando addirittura ad individuare le fusioni di Comuni come enorme opportunità da non perdere, per migliorare le condizioni dei cittadini e dei lavoratori”.

L’Amministrazione di Jolanda invece, “insegna un’altra strada”, di fronte alla quale i sindacati non intendono gettare la spugna facilmente. “Trombin ha voluto un confronto solo di forma e non di merito, non permettendoci di far tesoro dell’analisi fatta dal Comune e di mettere a valore ed esportare la riorganizzazione in tutti i Comuni rimasti in Unione. È ingiusto prefigurare un miglioramento dei servizi sociali solo per i cittadini di Jolanda, sarebbe doveroso utilizzare questo modello per migliorare la qualità dei servizi per tutti i cittadini seguiti dall’Assp dell’Unione”.

Per tale ragione “chiediamo ancora una volta di incontrarci, perchè abbiamo la necessità di capire ciò che da giugno (è vero) chiediamo con insistenza: sapere quale organizzazione ha messo in campo Jolanda una volta fuori dall’Unione, quali e quanti dipendenti (e contratti privati) coinvolge, quali profili professionali, per quali e quanti servizi a garanzia dei cittadini, a quanti di loro erano erogati i servizi da parte dell’Assp e quanto costavano, quanti e quali servizi si continueranno ad erogare e quanto meno costeranno, e perché”.

“In ultimo – chiedono – come miglioreranno qualitativamente e quantitativamente i servizi del Comune con un risparmio di 170 mila euro? Con quali investimenti? Scusateci, ma chiedere ‘numeri’ per discutere questi temi ci sembrava la modalità più adeguata, e ci sembrava irrispettoso praticare il piano della fede in quella sede: la religione è cosa seria e non per tutti”.

“Sapere che ben cinque Amministrazioni trovano nelle loro prime responsabilità profili incapaci di offrire la stessa garanzia quali-quantitativa dei servizi erogati dal comune di Jolanda – che addirittura sostiene di produrre un efficientamento di 170 mila euro-  e ciò è cosa ben più grave della nostra, sempre presunta, inadeguatezza”.

Un confronto in questi termini si rende necessario, oltre a costituire un “valore aggiunto in un momento in cui il disconoscimento del ruolo delle organizzazioni sindacali – praticato non solo dal comune di Jolanda nell’Unione ma fieramente agito anche dal comune di Berra – porta all’autoreferenzialità dei sindaci a scapito dei servizi per i cittadini: troppo semplice “cantare la messa”, o ritenere che la democrazia la si eserciti solo per cinque minuti ogni qualche anno nella cabina elettorale. Serve confronto sul merito, più concretezza e meno politicanti e vittimismo. Serve testa alta, non irresponsabilità, miopia ed egoismi, profili istituzionali degni e capaci di governare nell’interesse collettivo”.

“Attendiamo fiduciosi – concludono i sindacalisti – la convocazione da parte del Comune di Jolanda, così come da impegni presi dalla prima cittadina, e perchè non in sede prefettizia”.

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