Jolanda
27 Gennaio 2018
L'invito di Elisa Trombin ai suoi cittadini: “Non crediate al terrorismo, ce la faremo”

Jolanda fuori dall’Unione vale 170mila euro in più per i cittadini

di Redazione | 3 min

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Jolanda di Savoia. Sala consiliare sold out, e il tutto esaurito è per il sindaco Elisa Trombin, tornata di fronte ai suoi cittadini per tirare le prime somme sul nuovo corso jolandino, quello fuori da quell’Unione Terre e Fiumi tanto vantaggiosa per pochi e tanto meno per i piccoli comuni “alla corte di Copparo”.

A convincere ulteriormente i cittadini, qualora ce ne fosse bisogno, i numeri e le ragioni sostenute da chi, nell’estate 2017 ha detto stop, “dopo aver creduto fortemente in quel progetto di Unione, otto anni prima”. E tra i numeri che richiamano l’attenzione dei presenti – quasi un centinaio – i 170 mila euro che restano ora nelle casse di Jolanda”.

E’ un fiume in piena Trombin, ancora sulla scia del recente botta e risposta con i sindacati – “improvvisamente preoccupati: dov’erano mentre si chiedevano sempre più soldi ai Comuni e diminuivano i servizi? Si sono mai chiesti i sindacati che interessi economici ci sono sotto a un avanzo così alto? L’Unione è un ente pubblico, non un’impresa che fa utile sui soldi dei cittadini”.

“Si sono improvvisamente svegliati (prima andava tutto bene?), ma voglio tranquillizzarli sui servizi: ci pensiamo noi: li garantiremo tutti ai nostri cittadini, e terremo per loro i 170 mila euro in più pagati all’Unione, che batteva cassa sul numero degli abitanti e non sull’estensione. Perché mai? Copparo e Berra hanno fatto il bello è il cattivo tempo in questi anni”.

“Da giugno ad oggi i sindacati mi hanno chiesto insistentemente numeri. Numeri che io volevo dare prima a chi mi ha dato fiducia, ai miei cittadini. Proprio dai sindacati mai una domanda su cosa sarebbe successo ai dipendenti comunali con i servizi in più: fanno finta di preoccuparsi per i servizi, poi invitano i dipendenti a non fare straordinari senza dichiarare una vera vertenza sindacale: perché? Quali interessi ci sono sotto? Non ho paura di quello che dico, che mi si denunci” dice Trombin – “Io una denuncia l’ho già fatta, come ho chiesto un tavolo al Prefetto per affrontare il comportamento dei sindacati”.

“Sanno i sindacati – continua Trombin – tutto quello che ho passato da giugno ad oggi? Tutte le porte a cui ho bussato e che ho trovato chiuse? Ai tentativi fatti e agli ostacoli incontrati, ad esempio con Asp Ferrara improvvisamente tanto restia a collaborare, o con Comuni che chiudono le porte alla gestione congiunta dei servizi sociali?”.

Domande retoriche per Trombin. Nel 2017 l’Unione presenta un avanzo di 800 mila euro, “pari a due quote annuali di Jolanda. Soldi vostri, che abbiamo versato in più, rimasti nel bilancio di Unione per cosa? Sono pronta a tutto per garantire ai miei cittadini i loro servizi, tutti i giorni e nel loro Comune, pronta a fare i conti con un sistema politico che punisce chi è con Jolanda e che porta avanti in questa provincia la teoria del non-risparmio”.

Terre e Fiumi resta a secco dei “450 mila euro di incassi del velox di via Del Mare, di multe di agenti nascosti dietro le siepi. I velox torneranno a garantire sicurezza, e il vigile farà il vigile, ascolterà la gente e smetterà di fare da bancomat dell’Unione”.

E ancora “le attività produttive torneranno a parlare jolandese e non copparese” e le nostre scuole “non chiuderanno come auspicavano i sindaci Rossi e Zaghini”.

“Tutti i giorni – conclude Trombin – siamo chiamati a fare scelte, scelte non di un partito o della maggioranza ma scelte di corresponsabilità, con il sogno di dare un futuro alle nostre generazioni, lavorando ad uno sviluppo economico da non delegare ad altri. Non facciamo conservazione di quanto c’è ma gestione di cosa potrà esserci, con scelte ponderate e a testa alta. La politica non tolga al tempo la capacità di essere giudice”.

All’orizzonte, annuncia, una convenzione con Comacchio sul personale e sulla centrale di committenza appalti. Nel frattempo l’invito ai suoi cittadini: “Non crediate al terrorismo, ce la faremo”.

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