Poggio Renatico
23 Gennaio 2018
La Funzione Pubblica Cgil lancia l'allarme dopo la scadenza della convenzione tra Comuni

“Manca progettualità, a rischio i servizi sociali nell’Alto Ferrarese”

di Redazione | 3 min

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Immagine di repertorio

“A rischio i servizi sociali dell’Alto Ferrarese: manca una reale progettualità politica”. Non usa giri di parole la Funzione Pubblica della Cgil per evidenziare tutta la propria preoccupazione per l’andamento della gestione dei servizi sociali nei comuni di Cento, Vigarano, Poggio Renatico e Terre del Reno.

Se il sindacato è stato sempre piuttosto critico sul modo in cui è stato organizzato il sistema – la convenzione per la gestione associata intercomunale per le funzioni socio assistenziali, chiamata Gafsa – ora è arrivato il momento di premere il bottone rosso per lanciare l’allarme.

A fine anno, infatti, è scaduta la convenzione e, spiega il sindacato, “gli amministratori locali dell’Alto Ferrarese, anziché decretare il rinnovo del percorso associativo possibilmente in un ottica di riassetto strategico, decidono d’urgenza – con poca convinzione e con uno slancio programmatico inconsistente – di prorogare la durata della convenzione in via provvisoria per soli tre mesi, con l’intenzione esplicita di valutare il “da farsi” e la fattibilità complessiva del servizio”.

“Ci troviamo forse al punto zero? – si chiede la Fp-Cgil -. Sembra quasi che le previsioni e le preoccupazioni avanzate per anni dalla Funzione Pubblica Cgil abbiano travato, purtroppo, a distanza di tempo una loro piena validazione nella realtà dei fatti. A questo punto, preoccupati ed indignati per l’involuzione politica in atto, ci riteniamo legittimati a pretendere risposte concrete ai nostri quesiti ricorrenti, nell’interesse tanto della cittadinanza quanto dei lavoratori e delle lavoratrici impegnati quotidianamente nell’erogazione dei Servizi Sociali.
Ci sembra, quindi: utile, doveroso e quanto mai incalzante domandare alla politica locale”.

“È ancora plausibile immaginare per l’Alto Ferrarese una gestione dei servizi sociali basata su un approccio che fatica a porsi in termini organici – prosegue il sindacato -, con Comuni che perseverano nel negare il proprio apporto, non mostrando neppure la volontà politica di prevedere nei piani occupazionali pluriennali l’assunzione dell’assistente sociale dovuto per legge, come nel caso di Poggio Renatico (1 sola assistente sociale su quasi 10.000 abitanti, per l’esattezza 9.879), Vigarano Mainarda (ad oggi zero assistenti sociali in pianta organica su una popolazione residenti pari a 7.590 abitanti) e Terre del Reno (1 assistente sociale contro 10.004 abitanti)? Chi sopperisce? Nella fase attuale, in parte l’Azienda Usl di Ferrara (2 assistenti sociali comandate al Gafsa), in parte il Comune capofila – Cento (in linea con i parametri numerici) e in parte la Regione Emilia Romagna tramite il Fondo Regionale della Non-autosufficienza, con la promozione territoriale e il finanziamento degli “Sportelli Sociali” (attività affidata per l’Alto Ferrarese alla cooperativa sociale Camelot)”.

“Ancora – continua la Funzione Pubblica -: è pensabile che, nell’ambito dello stesso distretto socio-sanitario Ovest e a seguito della costituzione di una Unione di Comuni, la popolazione locale debba accontentarsi di una dimensione dei Servizi Sociali parcellizzata, priva di regolamentazioni uniformi o a volte assenti, e mediata spesso, soprattutto nelle entità territoriali più esigue, dall’assessore e/o dall’amministratore locale di turno, piuttosto che dalle giuste figure professionali? Sino alla contraddizione in termini, per non dire stantia ed anacronistica, di dover riscontrare una “partecipazione limitata” del Comune di Bondeno (quasi sotto organico di 1 assistente sociale – 14.440 abitanti) ai processi associativi, come recitano gli stessi atti sui servizi sociali? Non ultimo, è accettabile che l’ambito territoriale dell’Alto Ferrarese possa rischiare nell’imminente futuro di rimane ai margini rispetto alle misure strutturali e ai finanziamenti previsti dal nuovo piano sociale e sanitario 2017 – 2019?”.

“Attendiamo con ansia il momento della politica matura e responsabile, al servizio della collettività locale”, conclude il sindacato.

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