Francesco Rendine
Il consigliere Francesco Rendine (Gol) si schiera a favore degli istituti odontoiatrici che, a confronto con il Comune sulla gestione dei rifiuti, hanno chiesto di poter smaltire alcuni prodotti particolari senza aggravio di costi con la possibilità di utilizzare sacchi di dimensioni maggiori rispetto ai 30 litri.
“Le associazioni Andi (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) e Aio (Associazione Italiana Odontoiatri) di Ferrara hanno espresso l’impossibilità di smaltire i rifiuti prodotti con la loro attività solo una volta alla settimana in condizioni da rispettare le più elementari regole di salute pubblica” spiega il consigliere, citando il decreto legislativo 81/08 che sancisce: “Nelle adiacenze dei locali di lavoro e delle loro dipendenze, il datore di lavoro non può tenere depositi di immondizie o di rifiuti e di altri materiali solidi o liquidi capaci di svolgere emanazioni insalubri, a meno che non vengano adottati mezzi efficaci per evitare le molestie o i danni che tali depositi possono arrecare ai lavoratori ed al vicinato”.
Inoltre, “molto spesso non risulta possibile utilizzare sacchi da 30 litri, come richiesto dalle nuove modalità di conferimento che, impedendo di introdurre agevolmente il sacchetto, rendono elevato il rischio di bloccare la calotta”. Insomma, il nuovo sistema di raccolta comporterebbe per queste attività “un notevole aggravio dei costi che si rifletterebbe sulla comunità ferrarese e che tale aggravio non si verificherebbe nel caso in cui gli associati possano smaltire i rifiuti quotidianamente ed abbiano la possibilità di utilizzare sacchi con dimensioni maggiori di 30 litri”.
Per questo il consigliere Gol interpella il sindaco per sapere “se ritiene opportuno intervenire urgentemente con i vertici di Hera al fine di sospendere l’accesso alle calotte con la carta smeraldo o, in alternativa, consentire alle attività produttive ed ai professionisti che operano nel nostro territorio un sistema di raccolta che consenta maggiori vantaggi economici di quelli si hanno nelle province limitrofe, al fine di arricchire la città rendendo le attività del nostro territorio più competitive che altrove”.
Una richiesta che si basa anche sulla ‘migrazione’ dei cittadini per le cure odontoiatrice: “Già ora molti ferraresi si recano all’est per le cure ai denti in quanto la minor burocrazia consente ai professionisti di attuare in quei paesi prezzi maggiormente competitivi; con questo modo di operare i maggiori costi che dovrebbero sostenere i professionisti ferraresi si rifletterebbero sulla comunità che potrebbe essere costretta a ricorrere altrove, impoverendo ulteriormente la città”. Ciò vale anche per le altre attività economiche che “potranno essere penalizzate dallo stesso sistema che potrebbe affondare ulteriormente il Ferrarese, la cui provincia è già la più povera a livello regionale”.
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